1/2/02 La prima donna kamikaze e tre testate a confronto... Riflessione di Federico Steinhaus
Tre pittori per un ritratto. Il ritratto è quello di Wafa, la presunta terrorista e martire, la prima donna a rivestire questo duplice ed indissolubile ruolo per i palestinesi. I tre pittori che vogliamo mettere a confronto sono Guido Olimpio del Corriere della Sera, Fiamma Nirenstein della Stampa,che fra pochi giorni verrà insignita di un prestigioso e meritatissimo riconoscimento pubblico per la sua attività professionale, ed Enrico Franceschini di Repubblica. I tre ritratti sono straordinariamente simili: una giovane donna delusa dalla vita, fortemente motivata in senso umanitario e poi trascinata nella politica nazionalista dai suoi fratelli e dalle vicende del conflitto; una donna indipendente, colta. I tre ritratti sono ugualmente perplessi nell' accettare come vera la versione della sua consapevole scelta del martirio, e lasciano aperto più di uno spiraglio alla tesi dell' errore, dell' incidente o, forse, della trappola. E tre sono gli elementi,sui quali i tre ritratti concordano, che possiamo suggerire come argomento di riflessione. Wafa viveva in un campo profughi, ma ciò malgrado, e malgrado il suo sesso, si era laureata: in Palestina la via del riscatto femminile, e la via verso una crescita culturale e sociale dei diseredati, non è sbarrata, e questa constatazione deve costituire per tutti un motivo di speranza.Wafa è divenuta terrorista e martire "benché" fosse laica: e questa quasi obbligata congiunzione fra religione e fanatismo omicida ci conferma quanto strettamente il terrorismo palestinese sia legato alle correnti fondamentaliste ed estreme dell' Islam. Infine, Saddam Hussein si affretta a manifestare la sua intenzione di erigere un monumento a gloria eterna di Wafa: ed è la conferma, per chi ne avesse bisogno, del fatto che l' iracheno è un impenitente assassino, ed un tramite potente fra il terrorismo militante ed i suoi finanziatori.