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Libero Rassegna Stampa
28.11.2003 La sinistra e gli ebrei
senza più alibi

Testata: Libero
Data: 28 novembre 2003
Pagina: 4
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «Sugli ebrei ora la sinistra non ha più alibi»
Il viaggio di Gianfranco Fini a Gerusalemme è stato seguito dalla stampa con il grande interesse che meritava. Interesse risultato dalle infinite illazioni che l'hanno preceduto. Che Fini si sia mosso bene è indubbio. Se è riuscito ad avere con sè, quasi a guisa di mentore, Amos Luzzatto, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, questo la dice lunga sulle capacità diplomatiche del vice premier. Luzzatto, appartenendo oltre a tutto a titolo personale ad un'area politica opposta a quella di Fini, non poteva essere garanzia migliore. Sono state infatti le sue dichiarazioni che hanno accompagnato le varie tappe del viaggio a chiarire e quindi sbloccare sul nascere tutte quelle critiche che dal mondo ebraico, ancora una volta, si erano levate sulla "legittimità" di tutta l'operazione. Prima di analizzarne i risvolti politici occorre dire con estrema franchezza che molte delle perplessità che si sono levate fra gli ebrei, sia italiani che israeliani, non erano prive di fondamento. Per troppo tempo la politica del regime fascista contro gli ebrei è stata sottovalutata. E AN, piaccia o no, è il partito erede di quella storia. Un terzo degli ebrei italiani fra il 43-45 è stato sterminato nella Shoah. Impossibile domenticarlo. Detto questo la posizione di Fini va inquadrata nella poltica generale del governo Berlusconi. E non ha nessun senso chiedersi, come molti hanno fatto, se Fini è in buona fede, se ci crede veramente ed altri esami alle intenzioni. In politica si giudicano i fatti. Che, in genere, seguono le parole. Da questo punto di vista il comportamento di Fini, non solo durante questo viaggio ma ben da prima, è ineccepibile. E' anche vero che dovrà adoperarsi per un conseguente cambiamento all'interno di AN, dove, tanto per fare un esempio, è difficile distinguere le posizioni del movimento giovanile su Israele da quelle dei vari no-global,manifesto e pacifisti vari. Ma Fini ha l'autorità necessaria per fare pulizia. Basta che lo voglia. Ma veniamo alla sinistra, spiazzata da questo viaggio più ancora che da Fini dalla benedizione che Luzzatto ha voluto imprimere sulle parole del vice premier. Luzzatto non è Tullia Zevi, e di questo ringraziamo il cielo, anche se in tasca hanno la stessa tessera di partito. Mentre Luzzatto, svolgendo con intelligenza politica il suo ruolo metteva il sigillo della legittimità sul capo di Fini, l'esimia signora Zevi difendeva l'operato dell'Unione Europea, poco importandole i vari sondaggi contro Israele e, ancora più grave, l'aver nascosto l'indagine dell'Università di Berlino che rivelava il rinascente antisemitismo causato dal fondamentalismo islamico e dalla politica delle sinistre europee.
Priva della sponda rappresentata dall'ebraismo di sinistra, che ormai ha preso consapevolezza che l'antisionismo, lungi dall'essere una critica all'operato di un governo è in realtà il volto moderno dell'antisemitismo, la sinistra non sa più a che santo votarsi. Contro Fini sono stati usati gli stessi mezzi che caratterizzano l'ossessione antiberlusconiana. La sua visita "è stata costellata di contorsioni,goffaggini, atti mancati e vere proprie amnesie", come ha scritto l'Unità. Che Asor Rosa scriva "razza ebraica" e che lo ripeta Sabina Guzzanti sono licenze poetiche che invece la sinistra ha il diritto di concedersi. Guai a chi osa criticarli, antisionismo-antisemitismo la sinistra ha potuto permetterseli senza che (quasi) nessuno potesse avanzare la benchè minima critica. Fascisti, era la risposta da sinistra. E con quel marchio, come ha giustamente ricordato Foa nella sua conversazione con Ginzburg, si finiva in un cono d'ombra, si spariva dalla vita civile e culturale. Adesso quell'accusa è inutilizzabile. Fascisti ce ne sono sicuramente ancora, così come comunisti. Basta guardare i cortei della pace, che li vede uniti nell'odio antiamericano e antisraeliano. Se la destra rappresentata da Fini saprà, con responsabilità, mantenere quanto ha promesso, la sinistra avrà perso l'arma più subdola, e per questo più efficace, che in tanti anni ha brandito per nascondere la sua politica di delegittimazione di Israele.
I nemici di Israele sono a sinistra, l'Unione Europea è sbilanciata in favore del mondo arabo. Il governo più amico è quello italiano.
Se le parole hanno un senso, questo vorrà pure dire qualcosa.




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