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Internazionale Rassegna Stampa
19.11.2003 Una pessima informazione
finchè pende dalle labbra di Arafat, non migliorerà di certo

Testata: Internazionale
Data: 19 novembre 2003
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Estratti dall'Internazionale del 14/9»
A pag. 21, dalla cronaca da Gerusalemme

Nuovo governo palestinese

Il 12 novembre il governo del primo ministro Abu Ala ha ottenuto la fiducia
del Consiglio legislativo, il parlamento palestinese. Quarantanove deputati
hanno votato a favore del nuovo esecutivo, tredici si sono dichiarati
contrari e cinque si sono astenuti. Nel discorso ufficiale di investitura
del nuovo governo, il presidente palestinese Yasser Arafat ha rivolto un
appello a Israele per riprendere il dialogo e interrompere il ciclo di
violenze nella regione. Arafat ha riconosciuto il diritto dello stato
ebraico a vivere in pace e ha criticato duramente la costruzione del muro di
sicurezza israeliano intorno ai Territori definendolo "un nuovo muro di
Berlino". Il primo ministro Abu Ala ha condannato il terrorismo aggiungendo
però che i palestinesi sono vittime di un terrorismo di stato che si traduce
in confisca delle terre, colonizzazione e instaurazione di un sistema di
apartheid. Abu Ala ha invocato l'immediata proclamazione di un cessate il
fuoco con Israele e ha chiesto al Quartetto per il Medio Oriente (Stati
Uniti, Unione europea, Russia e Nazioni Unite) di elaborare un nuovo
calendario per l'applicazione della road map, il piano di pace che dovrebbe
portare alla creazione di uno stato palestinese nel 2005.
Se una persona leggesse solo Internazionale penserebbe che il governo di Abu Ala fosse nato in perfetta concordia ed armonia, quando invece le faide interne, le lotte intestine lo hanno minato alla base.
Il settimanale diretto da De Mauro pubblica solo le notizie che fanno comodo alla dottrina filo-Arafat seguita dalla redazione.

A pag.48 è pubblicato un servizio tratto dal quotidiano francese di sinistra Le Monde, che riguarda il piano di pace proposto da una serie di ex ministri e personaggi politici israeliani e palestinesi.
Da notare che Le Monde scrive che, se al governo di Israele si trova la destra, i piani di pace si complicano.
Evidentemente al quotidiano francese di sinistra, quello che pubblica le diffamazioni senza concedere diritti di replica, non piace la destra politica.
Ci domandiamo quale sia l'autorevolezza e l'obiettività di chi ha simili pregiudizi.

Entrando nello specifico piano di pace, le proposte fatte dalla serie di ex-politici, ex-ministri, che sono stati trombati alle ultime elezioni, ricalcano più o meno quelle di Clinton del luglio 2000, a Camp David, quando Arafat le rifiutò in blocco, preferendo la via del terrorismo suicida.

E' interessante notare che il Sig. De Mauro, in una recente intervista a SkyTg24 ripresa e criticata anche dal quotidiano Il Foglio, farneticava di complotti e giochetti ai danni di Arafat, in quel di Camp David.

Quando un mito, un idolo, un icona perde smalto, si rivela una delusione, un inganno, si fa di tutto per tenerne brillante la luce.
De Mauro lo fa con il suo di idolo, Arafat.

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