Le regole del perfetto corrispondente (fazioso) dal Medio Oriente una guida utile per individuarlo
Testata: Libero Data: 08 novembre 2003 Pagina: 9 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «Le regole anti-Israele dei giornali»
Riportiamo l'articolo di Dimitri Buffa pubblicato su Libero sabato 8 novembre 2003.
Giornalisti con il vizietto di raccontare in modo distorto: un vizietto che accomuna la stampa nostrana a quella internazionale. Basterebbe ricordare il caso di Riccardo Cristiano, quel corrispondente Rai richiamato in Italia dopo le vibrate proteste degli israeliani per una sua lettera pubblica giudicata "filopalestinese". Ma davvero la stampa è così "orientata"? Secondo Lenny Ben David sì, almeno per quel che riguarda il Medio Oriente. E perché citare Lenny Ben David? Perché ha scritto un saggio semi ironico che ha analizzato per un anno i testi dei maggiori quotidiani e di alcune agenzie, tra cui l’Ansa, e i servizi radio televisivi di molte emittenti tra cui Bbc e Cnn. Dall’analisi linguistica di questi servizi ne ha tratto un vero e proprio decalogo, anzi eptalogo (visto che le regole sono otto) per fare carriera come corrispondente mediorientale. Eccolo riassunto punto per punto. Regola n.1: l’intensità e lo scopo delle azioni militari Israeliane devono essere esagerate. Per descrivere le azioni Israeliane utilizza gli aggettivi: "aggressive", "devastanti", "intense" [CNN, aprile, 16]. Riferisciti alle incursioni Israeliane nei territori palestinesi come "profonde", anche se si tratta di meno di 300 metri [The New York Times, aprile, 14].
Regola n.2: stempera e ammorbidisci qualsiasi atto di violenza palestinese. Non chiamare le bombe e il fuoco Palestinese verso i civili israeliani "terrorismo". Indica piuttosto gli autori come "militanti", o "attivisti" [Associated Press, BBc, CNN, The Guardian, etc. Marzo 27]. Persino le bombe piazzate nel mezzo di un mercato Israeliano non sono classificabili come "terrorismo".
Regola n.3: prenditela con i coloni. Mitiga gli attentati palestinesi qualificando le vittime israeliane come "coloni" e indicando il luogo dell’attentato come "colonie" o "territori occupati". Indica pure le periferie di Gerusalemme di Gilo e la French Hill come "colonie" o "insediamenti dei coloni", sebbene questi siano parte di Gerusalemme da ben 30 anni e ospitino migliaia di famiglie di normali ebrei [CNN, Reuters, AP, e altri].
Regola n.4: biasima i leaders israeliani e simpatizza con Arafat. Riferisciti sempre ad Ariel Sharon come a uno dalle "maniere forti", "criminale di guerra", "odiato dagli arabi"o come al "Bulldozer". Non parlare mai di Arafat come dell’"ex terrorista" o violento, corrotto e dispotico.
Regola n.5: incolpa Israele per qualsiasi morte accidentale palestinese. Incolpa Israele sempre, si tratti di "incidenti sul lavoro" occorsi nelle fabbriche di bombe in Palkestina, oppure si tratti di manifestanti palestinesi colpiti dagli stessi cecchini palestinesi nel tentativo di sparare ai militari Israeliani, oppure ancora persino quando si tratta di arabi feriti in mezzo ad un gruppo di ebrei, o in un autobus, da un terrorista suicida con la cintura esplosiva. Persino gli incidenti automobilistici possono essere imputati a Israele.
Regola n.6: padronanza delle forme dei verbi. Usa verbi che esprimano il ruolo attivo israeliano per descrivere morti accidentali palestinesi. Per esempio i palestinesi sono sempre "colpiti a morte" dai soldati israeliani, mentre i verbi possono fare in modo che la responsabilità per le morti israeliane per mano palestinese rimanga attenuata o non specificata. Il titolo che dava la notizia di un bambino Israeliano di soli 10 mesi assassinato da un cecchino palestinese a Shallhevet Pass, recitava: "Neonato Ebreo muore nella West Bank" [Associated Press del 26 marzo].
Regola n.7: se devi riportare una morte israeliana bilancia sempre la gravità con una morte di un palestinese, anche se non ha alcuna relazione con l’evento. In occasione di una atrocità compiuta dai palestinesi, come una bomba su un autobus, riferisci la notizia attacandoci il resoconto di una tragica morte, avvenuta molto tempo prima, di un anziano o un bambino palestinese. Un articolo della CNN che doveva riportare il massacro di due adolescenti israeliani fu intitolato: "Due adolescenti trovati morti".
Recola n.8: per qualsiasi luogo santo usa termini arabi. Usa i termini arabi per i luoghi santi, persino se il termine ebreo è universalmente riconosciuto come denominazione del luogo anche in tutte le enciclopedie. Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Libero. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.