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Internazionale Rassegna Stampa
03.11.2003 Non c'è niente di nuovo
una sola costante: la propaganda antiisraeliana

Testata: Internazionale
Data: 03 novembre 2003
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Varie da Israele - 03-11-03»
Dalla cronaca da Gerusalemme, a pag. 21

Israele progetta un secondo muro

Il 26 ottobre il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha dichiarato che un
progetto di costruzione di un altro muro di difesa, a est della
Cisgiordania, lungo la valle del Giordano, è allo studio e sarà presentato
al governo tra poco. Sharon ha annunciato che questa seconda barriera sarà
eretta all'interno della Cisgiordania per lasciare a Israele il controllo
sulle sue frontiere orientali. Il primo muro, in costruzione da alcuni mesi,
e il cui tracciato segue per lo più la Linea verde (confini del 1967), sarà
terminato entro un anno e ingloberà circa l'80 per cento degli insediamenti
israeliani, in cui vivono oltre 230mila coloni. La nuova porzione orientale
del muro permetterà a Israele di annettere di fatto la parte est della
Cisgiordania. L'Autorità Nazionale Palestinese ha denunciato il piano
definendolo il colpo di grazia alla road map, il piano di pace
internazionale per regolare il conflitto israelo-palestinese. La scorsa
settimana l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una
risoluzione di condanna con la quale si chiede a Israele di sospendere la
costruzione del muro. Ma il governo è deciso a proseguire l'edificazione
della recinzione, che dovrebbe raggiungere la lunghezza di 430 chilometri,
per impedire nuovi attentati palestinesi. La risoluzione dell'Onu è stata
adottata con 144 voti favorevoli, 12 astensioni e 4 contrari (Stati Uniti,
Israele, Isole Marshall e Micronesia).
Inutile la ripetizione, già pubblicata la settimana scorsa, della ridicola condanna in sede Onu su proposta della Siria, noto paese "pacifista e pacifico".

Dalla sezione "Cronaca":

Elezioni israeliane

Meno del 50 per cento dei 3,8 milioni di elettori israeliani ha partecipato
al primo turno delle elezioni amministrative che si è tenuto il 28 ottobre.
Gli israeliani erano chiamati a eleggere sindaci e consiglieri comunali di
156 località. Il secondo turno si terrà l'11 novembre.

Un palestinese della Jihad islamica è stato ucciso a Gaza dall'esercito israeliano. Secondo i militari l'uomo, insieme a un compagno, si era infiltrato nella zona tampone tra il kibbutz di Nahal Oz e la Striscia di Gaza.
Un palestinese terrorista, Internazionale avrebbe dovuto aggiungerlo.
Stati Uniti
Meglio Abu Mazen

Il presidente statunitense George W. Bush ha dichiarato che l'attuale
amministrazione palestinese, guidata dal primo ministro Abu Ala, non si sta
impegnando nella lotta al terrorismo come aveva fatto il governo precedente
di Abu Mazen. Il giorno prima della conferenza stampa di Bush Abu Ala aveva
accettato di guidare un governo allargato che, all'inizio di novembre,
sostituirà l'attuale gabinetto di crisi in carica da circa un mese.
Continua la pubblicazione propagandistica di un diario da Ramallah; la redazione di Internazionale si ostina a considerare solo una parte.

A pag. 40 Internazionale pubblica un articolo da quotidiano francese Le Monde (quello che pubblica le diffamazioni senza dare il diritto di replica....), riguardante la barriera difensiva in costruzione in Israele.

Prima di tutto il titolo: "il nuovo muro" non è quello originale ma è quello scelto dalla redazione del settimanale diretto da De Mauro("Cisjordanie, la vie le long, du mur" quello originale).

Un versione scelta del titolo sibillina che, nelle vicinanze dell'anniversario della caduta del vero muro della vergogna, quello di Berlino, fa intendere quello israeliano simile a quello dell'ex Germania dell'est.
Queste erano, evidentemente le intenzioni della redazione.

Entrando nel merito del pezzo, dopo un breve inizio ecquilibrato dove Le Monde spiega le finalità della barriera difensiva, si entra subito in una tattica subdola che cerca di evidenziare maggiormente le ragioni di una parte.

Si usano quindi una serie di "gli israeliani dicono...."(in poche righe), controbilanciati da un diluvio di interviste dirette, in prima persona, ad abitanti e associazioni palestinesi, che non fanno che risaltare la versione di una sola parte, quella palestinese.

Non ci stupisce che Internazionale abbia scelto un punto di vista di un quotidiano francese vicino alla sinistra.

Forse gli autori del pezzo e qualche componente della redazione di Internazionale, al posto di avere il sederino al caldo in quel di Parigi e Roma, dovrebbero andare a vivere qualche settimana a Gerusalemme, tra la gente comune e tastare con mano la paura che si respira nel fare le cose, per noi, più semplici e comuni.

Intanto De Mauro continua a NON pubblicare punti di vista di quotidiani israeliani come il Jerusalem Post, favorevole alla barriera, come la stragrande maggioranza della popolazione ebraica.

Niente di niente anche riguardo le faide all'interno dell'Anp.
Se un lettore di Internazionale leggesse solo questo giornale, penserebbe che l'Anp sia il governo più democratico e tranquillo del mondo....una sorta di Danimarca del Medioriente.
Non è così, ma De Mauro fa finta di niente.

Invitiamo i nostri lettori di Informazione Corretta a scrivere il loro parere alla redazione di Internazionale. Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.




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