Come funziona un parlamento democratico una cronaca dalla Knesset
Testata: Avvenire Data: 21 ottobre 2003 Pagina: 15 Autore: Graziano Motta Titolo: ««Il Muro si farà». Intesa parallela. Peres sott'accusa»
Riportiamo l'articolo sul discorso di Sharon presso la Knesset pubblicato su Avvenire di martedì 21 ottobre 2003 con la firma di Graziano Motta. A differenza di quanto hanno riportato altri giornali, dal testo di Motta si capisce chiaramente che la querelle con la sinistra fa parte di un dibattito parlamentare. "C’è una sola speranza per concretizzare le possibilità di ripresa del dialogo di pace –ha detto ieri il primo ministro israeliano Sharon- ed è legata da parte palestinese al rigetto categorico del terrorismo e all’accettazione piena della road Map. Ma ogni progresso viene impedito dalla presenza del presidente Yasser Arafat il quale è il più grande ostacolo alla pace e per questo Israele è determinato a rimuoverlo dalla scena politica". Così si è espresso all’apertura della nuova sessione della Knesset, una tempestosa seduta in cui ha attaccato in maniera virulenta i parlamentari di sinistra, guidati dal laburista Yossi Beilini, che hanno promosso e concluso con personalità palestinesi vicinissime ad Arafat, il cosiddetto Accordo di Ginevra per la composizione finale del conflitto. Senza citare nome e punti salienti di questo "memorandum£, Sharon ha accusato £gli elementi che in Israele e all’estero con la loro vana iniziativa hanno rilanciato il terrorismo e incoraggiato i palestinesi a non mettere in esecuzione gli impegni della Road Map". Quindi, ha ribadito che intende completare la costruzione della "barriera di sicurezza£ in Cisgiordania, accelerando i lavori anche nella zona di Gerusalemme, sostenendo che essa "non è un confine politico ma il modo migliore per sventare atti di terrorismo". La seduta del Parlamento è stata molto agitata anche per la contestazione della politica di austerità economica. Il leader laburista Peresm, nel respingere decisamente la recente proposta di Sharon di far parte di un nuovo governo di coalizione, ha sostenuto che egli "ha lasciato sfuggire tutte le occasioni per la pace". E ha difeso i deputati del suo partito che sono giunti a "delineare con l’accordo di Ginevra un modello accettabile per una pace permanente". Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Avvenire. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.