Titolazione da film di guerra o western dove i cattivi, chi sono ? la risposta è facile....
Testata: La Repubblica Data: 21 ottobre 2003 Pagina: 14 Autore: Alberto Stabile Titolo: «Tempesta di fuoco su Gaza»
Perchè un titolo catastrofico (Tempesta di fuoco su Gaza) che ricorda un film di guerra americano ? Il titolo, lo ripetiamo sempre, è molto importante, più dell'articolo. Leggendo quello parole il lettore di Repubblica non può non aver pensato a chi è stato il regista di tanta "tempesta di fuoco". Israele, ovviamente. Quel titolo è dunque ingannevole perchè: 1- non fa capire cosa è successo 2- non dice che i colpiti non sono i "dirigenti" di Hamas ma dei terroristi 3- quanto diversi sono i titoli che descrivono invece vittime israeliane
Riportiamo anche il pezzo di Stabile.
-a cura della redazione di Informazione Corretta- Per un giorno intero, dalle prime ore del mattino a tarda sera, Gazza è stata martellata dalle bombe e dai missili israeliani. Nei campi profughi di Nusseirat e Shujayev, come nella centralissima Via El Jiala, i caccia bombardieri F16 e gli elicotteri da combattimenti Apache, hanno preso di mira militanti e strutture logistiche dei gruppi terroristici imponendo, tuttavia, un pesante tributo alla stessa popolazione civile. Al termine di questa giornata di guerra, segnata da cinque raid aerei in poco più di dodici ore, 10 palestinesi sono stati uccisi, otto dei quali in un solo bombardamento, e oltre settanta sono stati feriti, alcuni in maniera assai grave. Per quanto possa sembrare sproporzionata è la risposta israeliana all’uccisione di tre soldati, la notte tra domenica e lunedì, nella Cisgiordania, e ai ripetuti lanci di missili palestinesi, in partenza da Gaza e indirizzati, in modo assai impreciso, sul territorio d’Israele. Missili che, in ogni caso, non hanno provocato vittime. Lo stesso non si può dire per gli ordigni piovuti a sera inoltrata, nel corso del quarto raid della giornata, sul campo profughi di Nusseirat, nel circondario di Gaza, dove un primo razzo, lanciato da un elicottero Apache, ha centrato una automobile su cui viaggiavano due militanti di Hamas. Uno dei due uomini presi di mira si chiama Imad Akel, e sarebbe il leggendario capo militare delle brigate Ezzedin el Qassam, il braccio militare del movimento islamico, Hamas. Ma notizie provenienti di Gaza, precisano che non si tratterebbe della stessa persona. Ora, secondo le testimonianze raccolte dai corrispondenti sul luogo, lo stesso elicottero, dopo aver attuato una manovra diversiva, avrebbe sparato un secondo missile colpendo la gente che tentava di prestare soccorso alle vittime del primo. È stata questa seconda esplosione a uccidere altre otto persone, la maggior parte evidentemente civili, e a ferirne altri cinquanta. Sembra che ormai a Gaza non ci sia più tempo per piangere i morti. Secondo i primi resoconti, infatti, la folla ha inscenato lì per lì una manifestazione spontanea, trascinando i rottami dell’automobile o delle automobili colpite (che secondo una versione sarebbe due( e gridando vendetta. Testimoni e un giornalista presente hanno riferito che un quinto raid è stato compiuto, stavolta contro il campo profughi di Shujaieh, dove la mattina c’era stato un primo bombardamento, e anche in quest’ultima incursione ad opera di un caccia bombardiere F16, ci sarebbero vittime. Altri due militanti delle brigate Ezeddin el Kassam e un automobilista che si trovava nei paraggi erano stati precedentemente uccisi nel secondo dei tre bombardamenti compiuti in mattinata. In questa occasione quattordici civili tra cui, secondo fonti ospedaliere palestinesi, quattro donne e quattro bambini, erano stati feriti. Primo attacco dell’aviazione israeliana, nuovamente adibita alla tattica delle uccisioni mirate,e nonostante la ribellione di 23 militari, tra cui alcuni piloti, di bombardare obiettivi civili, era destinato ad eliminare il portavoce della Jihad islamica, Abdallah al Shami. La bomba lanciata da un caccia F16 ha però mancato il bersaglio, colpendo una casa in costruzione poco lontano dall’abitazione dell’esponente integralista. La giornata di violenza era stata per così dire spezzata da un intermezzo politico. Nel pomeriggio, infatti, il premier Sharon, intervenendo alla seduta inaugurale della Knesset, ha ripetuto la sua fiducia nella Road Map, confermando, al tempo stesso, la volontà di "rimuovere" Arafat dalla scena. Ma il suo tentativo di ottenere la solidarietà dei laburisti, cui ha rinnovato l0’invito di tornare a far parte della maggioranza, s’è scontrato contro il netto rifiuto di Shimon Peres. C’era attesa per il discorso di Sharon. Difficile, tuttavia, individuare qualche elemento di novità nell’intervento del primo ministro. Il solito colpo ad Arafat ("il più grande ostacolo alla pace") e tanta sfiducia nella volontà dei palestinesi di combattere il terrorismo, riducono a uina semplice clausola la fiducia di Sharon che la road map produca una svolta, in tempo brevi. Di idee il primo ministro non ne ha presentate. In realtà, il vero tema della discordia con l’opposizione era il cosiddetto documento di Ginevra, la bozza d’accordo sottoscritta da un gruppo di personalità israeliane guidate da Yossi Beilin, uno degli architetti degli accordi di Oslo, e da un gruppo di dirigenti politici palestinesi vicini ad Arafat. Sharon, nel suo intervento, aveva fustigato gli israeliani che, al pari dei palestinesi, "sono anche pronti a evadere dal piano (della Road Map) attraverso altri schemi di tutti i tipi". Su questo Shimon Peres gli ha risposto con fermezza e, per la prima volta, rivendicando una qualche complicità con gli autori del documento di Ginevra. "Al pubblico israeliano dici che non ci sono interlocutori con cui parlare. Ai palestinesi, che non c’è di cosa parlare". "Non vedo perché all’americano Tennis Ross è permesso di condurre il dialogo coi palestinesi mentre agli israeliani è vietato", Ma noi, ha insistito Peres, "continueremo ad avere contatti e se vuoi mettici in galera". Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione de La Repubblica. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.