Li ho cercati. Li ho cercati a lungo. Li ho cercati dappertutto: negli articoli dei giornali, nelle commemorazioni, nei discorsi ufficiali, ma non li ho trovati. Parlo di loro: di quella banda di Untermenschen, di straccioni, di parassiti da eliminare con l'insetticida (questo era in effetti il Zyklon nelle versioni C, D, E, prima che alla ditta produttrice ne venisse chiesta una versione più efficace, da usare per parassiti più grossi dei consueti scarafaggi, e la ditta cominciò a produrre il B). Quella banda di morti di fame che un giorno hanno detto basta, hanno deciso di prendere in mano il proprio destino e hanno osato sfidare l'esercito più potente del mondo: con poche armi, con pochissimo addestramento, con nessuna speranza di vincere, e lo hanno tenuto in scacco per oltre un mese, gli hanno inflitto perdite, lo hanno costretto a chiedere rinforzi e studiare strategie.
Su di loro silenzio e oblio: nessuno li ha ricordati. Nessuno li ha commemorati. Nessuno ha parlato di loro: perché? Perché il mondo è pronto a commemorare sempre e solo gli ebrei "portati alla morte come pecore al macello"? Perché da nessuna parte trovano spazio gli ebrei morti con le armi in pugno, gli ebrei che hanno preteso, se proprio dovevano morire, di decidere almeno quando e come morire, gli ebrei che hanno orgogliosamente rivendicato il diritto di appartenenza alla specie umana e non a quella dei sottouomini, inventata appositamente per loro da un branco di criminali? Perché il mondo, così benevolo nei confronti degli ebrei vittime inermi, così compassionevole verso i cadaveri ebrei, appare molto meno benevolente quando quegli stessi ebrei tentano di difendersi dallo sterminio e di diventare cadaveri il più tardi possibile? Perché?
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