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La Stampa Rassegna Stampa
19.10.2003 Ritornano i "Savi di Sion"
Alla conferenza islamica si unisce Chirac

Testata: La Stampa
Data: 19 ottobre 2003
Pagina: 2
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Fulmini sul "dominio ebraico del mondo",la conferenza islamica»
Non solo il presidentesiriano Assad maanche il capo delgoverno del Cairoe il leader di Kabulelogiano le parole delpremier della Malaysia. Chirac tace e acconsente.
Ecco un commento coraggioso di Fiamma Nirenstein.

GERUSALEMME
NON è certo isolato Mahathir Mohammad, che ha dichiarato a un forum internazionale rispettato e importante come la Conferenza islamica, ricevendone un'ovazione, che gli ebrei «dominano il mondo per procura» e che i musulmani devono batterli. Per esempio, Bashar Assad di Siria ha affermato nella stessa assemblea che «parlando della guerra che si svolge a livello mondiale contro l'Islam... varie forze nel mondo lavorano metodicamente per alimentarne il fuoco, e sono guidate da Israele, lo Stato terrorista». Inoltre il discorso di Mahathir Mohammad è stato commentato dal primo ministro egiziano Ahmed Maher come «una definizione molto accurata e profonda della situazione». Anche Hamid Karzai il presidente dell'Afghanistan, ha lodato Mahathir.
La teoria del complotto ebraico è ormai un fatto di primaria importanza nell'ideologia del mondo musulmano, e ha conseguenze di incitamento all'odio molto serie: è tanto diffuso e documentato da rendere stupefacente il rifiuto di Chirac alla condanna dell’Ue; l'Italia si è mossa di conseguenza a uno stato di cose molto estremo.
La teoria della cospirazione sionista si è rafforzata molto dopo la Guerra dei sei giorni, dove il colpo ricevuto dall'orgoglio arabo illuminò le difficoltà del panarabismo secolare e vide sorgere al suo posto un robusto Islam estremo che si ritenne, da allora, impegnato in una battaglia fatale fra civiltà. Gli «invasori sionisti» vennero percepiti come «nemici di Dio», «nemici dell'umanità» dall'assemblea di teologi musulmani che si riunì al Cairo nel 1968, come un gruppo criminale e non come un popolo. Presto questa visione si estese anche ai laici: Anwar Sadat nel 1972 definì gli ebrei «un popolo di bugiardi... impegnati in complotti». Il capo dell'Accademia di ricerche islamiche nel '74 pubblicò un libro in cui stabiliva che «Allah comanda ai musulmani di combattere gli amici di Satana (e fra loro i migliori sono gli ebrei) ovunque si trovino».
La demonizzazione complottarda di tutti gli ebrei, al di là dei confini del sionismo, e a smentita dell'idea che si tratti di critiche a Israele, è provata da immense biblioteche di giornali, libri, spot televisi in tutti i Paesi arabi e musulmani, anche in Egitto e in Giordania, in pace con o Stato ebraico. Ha scritto l'eminente storico del Medio Oriente Bernard Lewis che l'alluvione di materiali antisemiti «è una parte essenziale della vita araba intellettuale ai nostri giorni» e che aumenta, in un mondo che nell'antico passato dominò gli ebrei ma non li odiò, di concerto con la crisi epocale dell'Islam. L'idea del complotto ha comportato la diffusione ovunque dei «Protocolli dei savi di Sion», un prodotto dell'antisemitismo russo poi riciclato da Hitler per provare l'intenzione ebraica di conquistare del mondo. Dopo essere stato un best seller per anni, è diventato una serie televisiva egiziana multimilionaria in 30 puntate.
La prima definizione teorica del «virus ebraico» infiltratosi nel mondo musulmano è del famoso teologo Sayyd Qutbs, secondo il quale questo virus può portare «alla piena decadenza culturale e al collasso dell'Islam dopo un periodo di declino». La carta di Hamas all'articolo 32 stabilisce che «dopo la Palestina essi (gli ebrei, ndr) cercheranno di espandersi dal Nilo all'Eufrate. Solo quando avranno inghiottito completamente quest’area... cercheranno una più vasta espansione. Il loro programma è scritto nei Protocolli dei savi di Sion e la loro presente condotta ne è la migliora prova». Hamas, come del resto vasta parte degli editorialisti arabi laici, vedono il complotto ebraico da ogni parte: la Lega delle nazioni è stata fondata nel 1920 per (è la frase esatta di Mahathir Mohammad!) «dominare il mondo per procura». «Nessuna guerra - aggiunge l'organizzazione islamica palestinese - è mai esplosa senza che portasse le loro (degli ebrei, ndr) impronte digitali».
Anche l’orribile presunzione antisemita che gli ebrei si nutrano di sangue umano ha trovato una diffusione molto consistente: Mustafa Tlass, ministro della Difesa siriano, vi ha dedicato un libro ormai giunto a decine di edizioni. In genere, la mostrificazione degli ebrei sul modello nazista (mente diabolica e crudele, nasi adunchi, denti da Dracula, denaro a mazzette, missili americani in vista, sangue che cola dalla bocca) è un fenomeno enorme, paragonabile per diffusione a quello della Germania degli Anni ‘20 e ‘30. Certo, uno dei maggiori ostacoli alla pace.




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