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Internazionale Rassegna Stampa
14.10.2003 Internazionale? Si, ma di parte
ancora testi e titoli tendenziosi

Testata: Internazionale
Data: 14 ottobre 2003
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Varie da Israele - 10/10/03»
A pag.11 sono pubblicati due editoriali: uno del quotidiano più diffuso in Israele, lo Yediot Aharonot, l'altro del quotidiano libanese The Daily Star.
Il primo editoriale, scritto da Itamar Rabinovic, rettore dell'Università di Tel Aviv, esperto di questioni siriane, descrive la nuova strategia del governo Sharon, ovvero quella di combattere le organizzazioni terroristiche che minacciano la popolazione ebraica ovunque si trovino e chiunque dia loro appoggio.

(...) Ma questa iniziativa significa anche che Israele ha deciso di non tollerare più il minimo sostegno siriano (e iraniano) alle organizzazioni terroristiche palestinesi (...)


Le domande poste dal rettore sono se Israele e gli Usa saranno disposti a regionalizzare il conflitto in corso.
Dipenderà dalle organizzazioni terroristiche palestinesi e dall'appoggio loro dato, rispondiamo noi.

L'editoriale del quotidiano libanese invece descrive una situazione abbastanza cervellotica. Sharon, in difficoltà, avrebbe attaccato un campo usato per l'addestramento di terroristi in Siria, per difendere il suo programma politico e non in risposta all'eccidio che ha coinvolto anche arabi-israeliani, di Haifa.

Siccome la "stella" di Sharon sarebbe in declino, afferma il Daily Star, allora si sarebbe svegliato una mattina e, dopo colazione, avrebbe deciso di attaccare un campo in Siria.

Beh, non c'è male come analisi politica, buona fantasia.

Il quotidiano ipotizza anche il fatto che gli Usa vorrebbero quasi sacrificare Israele sull'altare iracheno.
Israele combatte i terroristi palestinesi, così gli iracheni fedeli a Saddam si rifarebbero contro gli americani.....

Poi la "chicca": l'attentato di Haifa? Colpa di Israele; la donna di 29 anni che si è fatta esplodere aveva perso il fratello in un operazione antiterrorismo, per cui...normale, no?

Dopo queste teorie, l'editoriale finisce in evidente contraddizione: è tutta colpa di Sharon, ma la Siria dovrebbe tendere la mano all'Occidente.....in che modo, il quotidiano libanese non ce lo spiega.

Sarebbe stato interessante anche, la pubblicazione di un'analisi sul perchè Haifa. Perchè si è voluto colpire una città che vede una forte presenza di arabi israeliani, perchè un ristorante gestito da arabi israeliani?
Forse per fomentare una rivolta contro Israele anche dall'interno? Da quel milione di arabi che vivono in Israele?

E' da notare comunque che abbiamo spesso criticato De Mauro per la sua ostinazione nel pubblicare sempre e solo Ha'aretz, ottimo quotidiano, ma pur sempre rappresentativo di una parte limitata dell'opinione pubblica israeliana.
Ora quindi va il nostro plauso per aver pubblicato un pezzo dello Yediot.
Speriamo solo che non sia un'eccezione che conferma la regola.

A questo proposito è interessante leggere la presentazione di Internazionale che riguarda lo Yediot, il quotidiano più diffuso in Israele:

E' un quotidiano israeliano fondato nel 1939, e ha un unico obiettivo: non perdere nemmeno un lettore. Obiettivo centrato, grazie alla sapiente miscela di foto a colori, inchieste rigorose e copertura attenta dell'attualità locale.

Sig. De Mauro: con una simile referenza, Le sembra il caso di pubblicarlo una volta all'anno come fate di solito?

A pag. 19, dalla cronaca da Gerusalemme

Politica
Sharon minaccia: "Colpiremo ovunque"

Ma che razza di titolo è questo? Cosa vuol dire Sharon "minaccia, colpiremo ovunque?", come se fosse un terrorista?
Sharon ha avvisato, non minacciato.
Ha avvisato che, quei governi e quelle organizzazioni che sostengono le fazioni del terrore palestinese saranno attaccati a scopo difensivo; questo per evitare altre stragi di civili innocenti in Israele.
D'ora in avanti, chi pensa di farla franca da un altro paese, si sbaglia di grosso.

Il 7 ottobre il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha dichiarato:
"Israele non esiterà a difendere i propri cittadini e a colpire i propri
nemici ovunque e in qualsiasi modo". Le parole di Sharon si riferiscono al
raid dell'aviazione israeliana compiuto nei pressi di Damasco, in Siria, il
5 ottobre, contro una base della Jihad islamica palestinese. L'attacco,
hanno ribadito i vertici militari e politici israeliani, era un avvertimento
a chi protegge i terroristi palestinesi. Damasco ha negato che si trattasse
di una base terroristica e ha chiesto la convocazione d'urgenza del
Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per approvare una risoluzione di
condanna contro Israele. Il consiglio si è riunito ma non ha preso alcuna
decisione e non ha fissato una data per votare la risoluzione siriana. Poche
ore prima del bombardamento israeliano sulla Siria, il primo dal 1974, una
kamikaze palestinese si era fatta saltare in aria in un ristorante di Haifa,
nel nord di Israele, causando la morte di 19 israeliani, tra cui cinque
bambini. L'attentato era stato rivendicato dalla Jihad islamica.
Bombardamento israeliano sulla Siria?
Caso mai un attacco ad un campo di addestramento per portatori di morte palestinesi, in territorio siriano, questa ci sembra la definizione corretta.

Il 7 ottobre un soldato israeliano è stato ucciso vicino a Metulla, alla
frontiera tra Libano e Israele. Il militare è stato raggiunto da colpi
d'arma da fuoco provenienti dal territorio libanese. L'esercito israeliano
ha risposto con colpi di mortaio. Israele ha attribuito l'attacco agli
hezbollah libanesi, ma l'organizzazione sciita filoiraniana ha respinto ogni
accusa.
Al confine libanese opera Hizbullah, nessun altro.
L'organizzazione filoiraniana può smentire quello che vuole.

Anp - Giura il nuovo governo

Il governo d'emergenza palestinese, guidato dal premier Abu Ala, ha prestato
giuramento davanti al presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Yasser
Arafat. Il governo è formato da soli otto ministri ed è stato nominato da
Arafat dopo la proclamazione dello stato di emergenza nei Territori, il
giorno successivo all'attentato palestinese contro un ristorante di Haifa.
Nell'attacco sono morte 19 persone. Lo stato di emergenza autorizza
l'esecutivo a governare per decreto senza aver ricevuto la fiducia del
parlamento. Il governo appena nominato può rimanere in carica un mese.
Nessun cenno, come da costume della redazione arafattiana di Internazionale, delle faide e dei litigi che hanno accompagnato la nascita di questo governo-farsa.

Israele - Mobilitati i riservisti
Il ministro della difesa israeliano Shaul Mofaz ha disposto la mobilitazione
di due battaglioni di fanteria di riservisti, per un totale di 1.600
soldati. Le truppe dovrebbero essere dislocate in Cisgiordania e nella
Striscia di Gaza dopo la notizia dell'imminenza di nuovi attacchi
palestinesi.
A pag. 56 è pubblicato un interessante articolo tratto dal quotidiano Al-Hayat, riguardo la situazione degli ebrei che vivono in Marocco.
Nonostante le belle parole (ipocrite) della monarchia di Rabat, gli ebrei in Marocco sono spesso costretti alla fuga e vivono tutt ora in pericolo.

La cosa fastidiosa ce la mette Internazionale, nella presentazione di Al-Hayat.

E' un quotidiano panarabo pubblicato a Londra, specializzato in politica estera e su posizioni filoccidentali.

Possiamo capire che le posizioni filoccidentali viste da una redazione filoaraba come quella di Internazionale, diano fastidio, ma così si vuole quasi screditare l'articolo pubblicato, dicendo al lettore: "attenzione, guarda che Al-Hayat è sì un giornale arabo, ma occhio, perchè è filoamericano, quindi quello che leggi prendilo con le pinze". Non è così?

In sostanza un numero complessivamente accettabile e pluralista, a parte qualche caduta di stile, speriamo in futuro, eliminabile.

Invitiamo i nostri lettori di Informazione Corretta a scrivere il loro parere alla redazione di Internazionale. Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.




la.redazione@internazionale.it

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