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Panorama Rassegna Stampa
14.10.2003 Israele non attacca la Siria ma il terrorismo della Jihad islam
ma l'Europa non lo vuole capire

Testata: Panorama
Data: 14 ottobre 2003
Pagina: 19
Autore: la redazione
Titolo: «Il terrore e i suoi protettori»
Riportiamo l'editoriale sul terrorismo in Siria pubblicato su Panorama di questa settimana (16-10-2003)
Il campo di Ein Saheb in Siria, che nei giorni scorsi è stato bombardato dall'aviazione israeliana in seguito all'attentato di Haifa (19 morti), è un tipo di struttura con molti vantaggi logistici per i terroristi. Benchè fondato e diretto dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina di Jibril Rajub, riunisce una quantità di organizzazioni con le loro armi, vettovaglie, lezioni, azioni. Tutte hanno come obiettivo gli attacchi terroristici a Israele. Il mondo lo as ed è forse ora che la Siria sia chiamata a rendere conto di un'anomalia tanto grande: quella di mantenere, con il sostegno economico del più ricco Iran, addirittura strutture fisse di supporto al terrorismo. Non solo, l'anomalia è talmente radicalta da essere considerata norma se, ora che il campo d'addestramento è stato colpito dalle vittime delle sue azioni. Damasco sceglie di rivolgersi all'Onu per condannare Israele (ed è possibile che ottenga un vasto sostegno).
Durante la guerra in Iraq dalla Siria passavano schiere di uomini diretti al soccorso di Saddam Hussein. E si sosteneva che gli iracheni avessero nascosto armi sul territorio siriano. Sconfitto Saddam, gli Usa chiesero che il presidente Hashar el Assad smantellasse le strutture terroristiche a Damasco: la risposta fu una temporanea chiusura delle sedi di Hamas e della Jihad e un viaggetto da Damasco a Beirut (con biglietto di ritorno) dei suoi capi, incluso Ramadan Shalah, il leader della Jihad islamica che ha lanciato l'attacco di Haifa.
La sovranità nazionale è un principio ineludibile, ma è giusto parlarne quando essa diventa uno scudo protettivo per chi prepara attacchi terroristici? Il problema è vitale per gli obiettivi del terrore: gli Usa lo sanno bene, mentre l'Europa, e lo si vede dalle reazioni al blitz israeliano, insiste nel non affrontarlo. Israele rischia, sì, con il suo raid in territorio siriano di surriscaldare ulteriormente il Medio Oriente; ma l'alternativa era la caccia di terroristi nella Cisgiordania e a Gaza. Operazione che avrebbe colpito, oltre alle strutture e agli uomini del terrorismo, anche la vita civile.
L'attacco non è alla Siria, è alla Jihad islamica, finanziata e sostenuta dallIran e ospitata in grandi strutture logistiche dalla Siria. L'attacco è al terrorismo. Come continuare a ignorare la sostanza del problema?
Nessuno, né gli Stati Uniti né l'Europa, può pensare che sia pià logico chiedere il rispetto della sovranità nazionale piuttosto che lo smantellamento dei campi di addestramento per i terroristi. Nessuno può immaginare che il sacro principio della sovranità nazionale possa essere impugnato per un uso strumentale tanto evidente.
Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Panorama. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.




rossella@mondadori.it

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