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Libero Rassegna Stampa
12.10.2003 Ridiamo le ali a Ron Arad
E' ancora vivo il navigatore israeliano ?

Testata: Libero
Data: 12 ottobre 2003
Pagina: 13
Autore: Deborah Fait-Dimitri Buffa
Titolo: «Nuove rivelazioni su Ron Arad»
Sulla vicenda del navigatore israeliano Ron Arad,rapito nel 1986 in Libano, dopo che il suo areo era precipitato, si torna a parlare in questi giorni. E la speranza di ritrovarlo si riaccende.
Pubblichiamo un commento di Deborah Fait da Israele e l'articolo di Dimitri Buffa uscito oggi su Libero.

La possibilita' che Ron Arad sia vivo ha sconvolto tutti!
In tutti questi anni, sapendo quello che fanno gli arabi ai prigionieri israeliani, quante volte abbiamo sperato che fosse morto, morto per non soffrire, morto per non essere torturato.
Era cosi' giovane, con quel suo viso sorridente di bravo ragazzo di famiglia, poi, dopo molti anni abbiamo rivisto una sua fotografia diffusa dai terroristi hezbollah: il suo viso era magrissimo, sofferente, coperto da una folta barba nera. Gli occhi febbrili parevano gridare "Aiutatemi".
Non ti abbiamo aiutato, Ron, non abbiamo fatto abbastanza per te, non siamo riusciti a strapparti dalle mani di quei barbari che ti tengono prigioniero.
Alcuni giorni fa tre iraniani fuggiti dal loro paese, hanno detto di averlo visto vivo meno di tre anni fa e hanno raccontato l'orrore della sua prigionia.
Un orrore senza fine.
Ron Arad fu catturato nel 1986 dopo che il suo F16 precipito' in territorio libanese. Il suo compagno fu salvato dagli israeliani mentre il destino si mise subito contro Ron il cui beeper si ruppe nella caduta impedendo alle teste di cuoio israeliane di trovarlo. Fu catturato e da allora non si e' piu' saputo niente di lui nonostante i tentativi di Israele di riaverlo. Fu subito venduto tra bande : da Hezbollah a Hamas, da Hamas ad Amal, dal Libano in Siria, dalla Siria in Iran. Anni di orrore e di patimenti indescrivibili e adesso siamo venuti a sapere che gli iraniani gli hanno fatto fare una terribile operazione alla spina dorsale rendendolo paraplegico per impedirgli di scappare.
Si, avete letto bene! Lo hanno reso paraplegico e questo e' stato fatto nel paese il cui Presidente e' stato ricevuto con tutti gli onori in Quirinale, in Campidoglio e in Vaticano.
Quando Ron e' stato catturato aveva 20 anni, aveva una bambina di pochi mesi, una moglie giovanissima, un avvenire dorato. Oggi la sua bambina e' una ragazza di 17 anni, gli assomiglia. La mamma di Ron e' morta un paio d'anni fa col dolore di non averlo mai potuto riabbracciare e in questo caso il destino e' stato benevolo perche' le ha risparmiato la notizia delle torture bestiali cui e' stato sottoposto il figlio.
Ogni anno in Israele, nel giorno che ricorda la sua cattura, volano verso il cielo migliaia di palloncini azzurri con la scritta :Free Ron Arad!
Tutti portiamo sul petto un nastrino azzurro per ricordarlo.
La speranza e' che Ron sappia che non lo abbiamo dimenticato, che non e' solo con la sua grande tragedia, che lo rivogliamo a casa!
Chissa' se qualcuno dei suoi guardiani, forse meno bestiale degli altri, gli avra' detto che in Israele non lo abbiamo dimenticato e che ci sono tanti amici in tutto il mondo che si battono per lui.
Chissa' se capira' che sono solo i Capi quelli che se ne fregano, i Capi Importanti di questo mondo schifoso, le Organizzazioni Umanitarie, Amnesty International , i Pacifinti, questi sono quelli che se ne fregano di lui ma noi no, noi non lo abbiamo dimenticato!
Carmine Monaco, consigliere della federazione Italia-Israele scrive:
"Un simile orrore deve essere portato a conoscenza dell'opinione pubblica, a cominciare da quei "pacifisti" che difendono questi regimi neonazisti barbari e criminali, ma soprattutto occorre che ne parli la stampa italiana ed europea e che se ne interessi la politica e la diplomazia.....
Occorre pensare ad iniziative concrete, dato che qualsiasi appello al governo iraniano rimarrebbe inascoltato come le proteste dei poveri studenti iraniani.
Anche se hanno tagliato le ali di Ron, noi vogliamo, possiamo, dobbiamo provare a restituirgliele, riportandolo almeno a casa.
Per favore, aiutiamolo!"

E' un appello cui tutti devono aderire in nome della civilta', dell'umanita, della giustizia.
E' un appello che deve arrivare alla Comunita' Europea, alle Nazioni Unite, e' un appello che non deve restare inascoltato.
Alcuni anni fa, come presidente di Italia-Israele, avevo fatto partire una campagna di sensibilizzazione, avevamo stampato 5000 cartoline da mandare al segretario dell'ONU ma tutto fu inutile e i nostri appelli rimasero inascoltati. La Croce Rossa Internazionale non si e' mai occupata di questo caso cosi' umano e tragico ma anche, ahime', cosi' "israeliano" da impedire al mondo di provare pieta' e da convincere le organizzazioni umanitarie che fosse meglio non occuparsene per non urtare la sensibilita' araba!
Non bisogna rendere nervosi gli arabi, perdiana! Hanno tagliato la spina dorsale a un ebreo? hanno reso paraplegico un israeliano? e chi se ne frega!
Questa volta pero' il mondo deve starci a sentire e se Ron e' vivo, se Ron e' veramente vivo deve essere riportato a casa, sua figlia lo deve rivedere, suo fratello Hen che da 17 anni si batte per lui deve riabbracciarlo.
Tutta Israele deve riabbracciare Ron Arad.
Questa volta dovranno starci a sentire :
Ridiamo le ali a Ron Arad! Riportiamolo a casa!
Deborah Fait

Paralizzato alle gambe dagli iraniani con un'operazione chirurgica perchč
non possa scappare dalle prigioni di Teheran. E in attesa di uno scambio di
prigionieri tra i terroristi hizbullah e l'esercito del suo paese.
Ron Arad č un pilota militare israeliano la cui storia in questi giorni sta
commuovendo tutto il suo paese: catturato nel 1986 dopo che il suo F!16 in
avaria era stato costretto a interrompere il volo di ricognizione al confine
con il Libano, il suo compagno fu salvato da teste di cuoio
israeliani in Libano immediatamente. Ma la sfortuna volle che a Ron non
funzionasse il "beeper" e cosė lui non fu rintracciato nč salvato ma
catturato dei terroristi Hizbullah al confine con il Libano. Dopo alcuni
mesi di prigionia venne venduto, come nella peggiore tradizione dei
sequestratori di persona nostrani, agli ayatollah iraniani .
Che d'altronde sono i finanziatori occulti della guerriglia del "partito di
Dio" contro l'Alta Galilea.
Tentō anche di fuggire e per questo sarebbe stato poi paralizzato con
un'operazione chirurgica.

Passano quasi diciassette anni e di Ron Arad si perdono le tracce benchč
amici e familiari non smettano mai di cercarlo per tutto questo tempo.
Esiste anche il sito internet www.walla.co.il dove la sua storia č
raccontata e persino una casella postale Ron_arad@netvision.net.il.
per chi avesse informazioni da dare.
Lo scorso 10 ottobre i media israeliani hanno trasmesso una notizia
raccapricciante: tre diplomatici iraniani fuggiti ultimamente dal loro paese
avrebbero testimoniato che il pilota israeliano Ron Arad sarebbe tuttora in
vita. Secondo questi diplomatici che hanno parlato anche con il quotidiano
Yedioth Aronoth, Ron sarebbe rinchiuso in un carcere nei pressi di Teheran e
uno di questi diplomatici lo ha incontrato. I diplomatici hanno anche
raccontato che i boia iraniani avrebbero fatto eseguire da un medico
libanese un bestiale "atto chirurgico" per impedirgli la fuga: gli avrebbero
inciso la nervatura del midollo spinale per rendergli impossibile fuggire
con le proprie gambe. Perciō ora Ron sarebbe paralizzato negli arti
inferiori. Ron sarebbe anche malato di cuore, magrissimo, e vivrebbe in
condizioni penose tra torture di ogni genere: uno stato di detenzione che
viola le pių elementari norme di diritto. In Italia per lui si sono
mobilitate anche le associazioni di amicizia italo israeliane per portare la
sua triste storia a conoscenza dei mass media , sinora con scarso successo.
Notoriamente casi del genere non interessano nč i pacifisti, nč
Amnesty-Amnesy nč Human rights watch. Organizzazioni invece sensibilissime
quando c'č da mettere sotto accusa gli Usa per Guantanamo o Israele per
Jenin.
E' noto peraltro che il governo Sharon sta negoziando da alcuni mesi uno
scambio di prigionieri proprio con gli Hizbullah, ma pare che il nome di
Arad non sia stato incluso perchč qualcuno lo darebbe (o lo vorrebbe) per
morto. In compenso č stato invece inserito il nome di un importante uomo
d'affari di origine tedesca E.T. che sembra sia stato rapito con la seguente
trappola: amici degli hizbullah alcuni anni orsono lo invitarono in Libano
promettendogli una grossa partita di droga a buon mercato. Invece finė nelle
mani dei terroristi foraggiati da Teheran. Questa storia che in Israele in
molti conoscono ha creato ovviamente un putiferio di polemiche e sembra che
lunedė sia stata anche organizzata una manifestazione a Tel Aviv e a
Gerusalemme di persone che si oppongono a scambiare terroristi hizbullah in
carcere in Israele con la vita di un trafficante di droga. Altri invece
chiedono a gran voce che sia messo nella lista dei prigionieri da scambiare
proprio il pilota dato per morto e di cui invece l'altro ieri i diplomatici
fuggiti dall'Iran hanno fornito prova della sua esistenza in vita. Sia pure
conciato come solo gli assassini di Teheran sono stati capaci di conciarlo.
Dimitri Buffa






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