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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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L'Opinione Rassegna Stampa
07.10.2003 Dittatura e terrorismo
Apriamo gli occhi sulla Siria

Testata: L'Opinione
Data: 07 ottobre 2003
Pagina: 2
Autore: Aldo Torchiaro
Titolo: «La Siria che appoggia il terrorismo»
L'articolo che segue di Aldo Torchiaro è uscito sull'Opinione di oggi 7-10-2003
La Siria deve smantellare i gruppi terroristici presenti sul suo territorio. E’ questa la richiesta rivolta a Damasco dagli Stati Uniti durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Un momento in cui doveva essere votata una risoluzione di condanna del raid israeliano in territorio siriano. E invece, nonostante la disapprovazione dell’attacco da parte dei paesi arabi, le Nazioni Unite hanno preso tempo. Di fatto, quindi, il Consiglio attualmente presieduto dall’ambasciatore Usa John Negroponte non hanno fissato alcuna data per le votazioni. Il testo proposto dalla Siria, oltre alla condanna "energica" di Israele, chiede di "porre fine agli atti che minacciano la pace e la sicurezza regionale". La presidenza, però, non ritiene necessaria "un’altra risoluzione in Medioriente", mentre crede indispensabile che "la Siria smantelli i gruppi terroristici sul proprio territorio". Dal canto suo, Israele ha denunciato Damasco come uno dei paesi chiave nel sostegno al terrorismo. Accusa comprovata anche dalla strenua difesa dei gruppi terroristici presenti sul territorio siriano.

"Dopo gli ultimi attentati - afferma un comunicato delle forze di difesa israeliane - abbiamo iniziato a operare contro tutti coloro che stanno dietro agli attentati, che li appoggiano e che usano la strategia del terrorismo per colpire cittadini israeliani. La Siria - continua il comunicato - e' un paese che sponsorizza il terrorismo, che si adopera costantemente per frustrare i nostri sforzi di ripristinare la calma e la stabilità nella regione, e che dà copertura sul suo territorio e nella sua capitale a organizzazioni finanziate e dirette dall'Iran, esplicitamente terroristiche, dedite al massacro sistematico di inermi cittadini israeliani". Riassumiamo i fatti. Aerei israeliani hanno bombardato tra sabato e domenica un campo d'addestramento di terroristi fondamentalisti palestinesi in territorio siriano, come prima reazione all'attentato di sabato a Haifa che ha causato la morte di 19 persone, compres i diversi bambini.

L'attacco, il primo su suolo siriano da più di vent'anni, era stato approvato al massimo livello politico-militare israeliano e ha avuto per bersaglio la base di Ein Tzaha, utilizzata da terroristi di Hamas e Jihad Islamica, sotto gli occhi delle autorità di Damasco, per preparare stragi di cittadini israeliani. "Alla Siria e' stato detto più volte dagli Stati Uniti di chiudere le basi della Jihad Islamica sul suo territorio - ha spiegato il portavoce del governo israeliano Avi Pazner - ma non l'ha fatto. Dopo quanto e' accaduto ieri, la nostra politica e' quella di perseguire i terroristi fondamentalisti dovunque si trovino". La Base di Ein Tzaha, circa 50 km a nord-ovest di Damasco, funziona grazie a finanziamenti dall'Iran. A Ein Tzaha terroristi palestinesi vengono addestrati a preparare esplosivi, usare armi da guerra e artiglieria, persino a pilotare velivoli. La Siria ospita da tempo basi di Hamas, Jihad Islamica e degli Ezbollah. Non lo nega. Recentemente anzi ha trattato con gli Stati Uniti in gran segreto, offrendo un pacchetto di riforme di facciata in cambio del declassamento degli Hezbollah fuori dalla black list delle organizzazioni terroristiche internazionali. Gli Stati Uniti hanno rifiutato.

Ad agosto l’Unione Europea, accogliendo una istanza del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, ha stilato una propria lista delle organizzazioni armate da bandire dal suolo europeo: in questa lista figurano sia Hamas che Hezbollah. Risulta singolare che una parte dell’opinione pubblica trovi oggi inopportuno il bombardamento dei campi-base delle formazioni terroristiche. L’Italia è stato il paese che prima di altri ha aperto gli occhi sulla realtà della dittatura siriana e partecipato alla compilazione della lista degli obiettivi della lotta al terrorismo. L’azione armata israeliana porta a compimento quella che nella nostra dialettica politica si definisce "operazione di polizia internazionale". Individuati i gruppi fanatici responsabili di stragi efferate, come l’ultima ad Haifa, li si colpisce mettendoli in condizione di non nuocere. E’ un compito che Israele porta avanti con coerenza e nell’in teresse non solo suo ma di tutta l’area mediorientale, che non può rimanere ancora a lungo sotto la violenta minaccia dei gruppi armati.


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