Un commento sempre corretto quello di Graziano Motta
Testata: Avvenire Data: 05 ottobre 2003 Pagina: 9 Autore: Graziano Motta Titolo: «L'occasione per liberarci di Arafat»
Il titolo è malizioso ma l'articolo, come succede con Graziano Motta, è corretto.Segnaliamo ai nostri lettori la correttezza nella scelta del linguaggio da parte di Motta. Lo pubblichiamo quale cronaca delle reazioni israeliane.
Tre le reazioni più amare in Israele per questo nuovo massacro. La prima, perchè l'attentato della terrorista palestinese contro civili innocenti ha delibertamente colpito in una giornata di festa, lo shabbat, e alla vigilia del giorno più sacro per gli ebrei, Yom Kippur, nella città di Haifa, l'emblema della coesistenza tra arabi e israeliani, in un ristorante gestito da persone di entrambe le comunità. E' proprio tale coesistenza che arabi palestinesi militanti nel fondamentalismo intendono distruggere. Seconda reazione. La donna kamikaze della jihad islamica è riuscita a passare nel territorio isrealiano dal villaggio di Bakha al Gharbiya dove non è stata ancora completata la "barriera di sicurezza" voluta dal governo per prevenire transiti di terroristi. Quella barriera contro la quale proprio anche ieri il segretario americano Powell ha alzato il tono, considerandone inaccettabile il tracciato e annunciando una "risposta approppriata". E così, ha subito affermato l'ex ambasciatore Avi Pazner, portavoce del primo ministro Sharon, "Adesso si può comprendere meglio la decisione di proseguire la barriera". Terza reazione: "Sappiamo che Arafat - ha detto ancora Pazner, rispondendo al quesito su quando il governo Sharon apllicherà la decisione di espellere il rais - svolge un ruolo principale, e lo ha sempre svolto, nell'incoraggiamento al terrorismo e nell'incitazione all'odio della popolazione palestinese. Il nostro governo deciderà come reagire a questo vigliacco attentato". Chiaro è stato anche il ministro Dany Naveh: "Occorre cogliere questa occasiobne per sbarazzarsi di Arafat". Invitiamo i lettori di Informazione Corretta ad inviare la propria opinione alla redazione di Avvenire. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.