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Internazionale Rassegna Stampa
22.09.2003 Internazionale un po' più attento
Ma solo un poco. Speriamo migliori

Testata: Internazionale
Data: 22 settembre 2003
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Estratti dall'Internazionale del 19/09»
A pag.6 è pubblicata, su due pagine, una foto di un bambino palestinese intento a guardare fuori dal finestrino di una automobile, con in mano un fucile mitragliatore.
La didascalia riporta:

Persona non grata. Un bambino palestinese durante una manifestazione di sostegno al presidente dell'ANP, Arafat, a Gaza. Migliaia di persone hanno protestato in Cisgiordania e nella striscia di Gaza dopo che Israele ha approvato "in via di principio" l'espulsione dai territori di Arafat. Il leader palestinese è confinato nel suo quartier generale di Ramallah dal dicembre 2001
Scusi, Sig. De Mauro, pubblica la foto di un bambino di 8-9 anni con un fucile mitragliatore in mano, più grande di lui, e non scrive niente? Tutto talmente normale da non meritare neanche un cenno?

A pag.13 è pubblicato un editoriale dal quotidiano Ma'ariv..., sì, avete letto bene, proprio Ma'ariv.
Abbiamo accusato spesso la redazione di Internazionale di pubblicare solo ed esclusivamente, e con una selezione quasi chirurgica, editoriali da Ha'aretz.
Articoli che non facevano altro che confermare la linea politica di Internazionale, escludendo tutte le voci di parere opposto.
Dovremmo quindi rallegrarci se, con la pubblicazione del pezzo dal Ma'ariv, Internazionale avesse deciso, finalmente, di ampliare il panorama editoriale ebraico.
Visto il contenuto del pezzo, però ("Non cacciate Arafat"), non vorremmo che l'unica intenzione fosse quella di pubblicare l'ennesimo tributo ad Arafat da un giornale di destra, quindi al riparo da ogni critica ("avete visto che pubblichiamo anche giornali di destra?").
Per un plauso completo, quindi, aspettiamo di leggere articoli tratti da Ha'aretz, Ma'ariv, Jerusalem Post, Yedioth Aaronoth (e perchè no, anche giornali arabi che dissentono dalla politica dell'Anp, come quello che De Mauro, NON ha pubblicato la scorsa settimana), che siano in disaccordo con la linea editoriale della redazione di Internazionale, altrimenti sarebbe un'autentica presa in giro.

A pag.21 è pubblicata una serie di cronache della giornata a Gerusalemme, e una di quelle riporta:

Violenze
Raid israeliani
Un bambino palestinese di dodici anni è rimasto ucciso a Ramallah quando i
soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro un gruppo di giovani che
lanciavano pietre.
Siamo alle solite: la redazione di Internazionale vuol far credere che l'esercito israeliano si diverta a colpire bambini e ragazzini.
Le tattiche dell'Anp, presieduta da Arafat, sono arcinote: mandare allo sbaraglio ragazzini, mandarli al macello, per poi utilizzare i loro corpi per diffamare l'esercito israeliano.
L'hanno capito tutti, ma Internazionale, ogni tanto, fa finta di niente.

Un membro della Jihad islamica è stato ucciso in
un'operazione dell'esercito israeliano a Hebron.
Un attivista delle Brigate dei martiri di al Aqsa, il braccio armato di al Fatah, il partito del presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Yasser Arafat, è stato ucciso dai soldati israeliani a Nablus.
Finalmente Internazionale fa chiarezza riguardo il responsabile utlimo delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, ovvero Arafat.
In passato si è sempre sorvolato, è giusto quindi farlo notare ora.

E ancora:

Cessate il fuoco
La proposta di Rajoub
Jibril Rajoub, il consigliere per la sicurezza di Arafat, ha proposto a
Israele un nuovo cessate il fuoco. Il governo israeliano ha respinto
l'offerta.
Il cessate il fuoco proposto dall'Anp comprende anche qualche "attentatuccio", ogni tanto, qualche missile Qassam, qualche tiro di mortaio? Tutto compreso nel pacchetto "tregua palestinese"?
Forse come quello, devastante, di Hamas, a Gerusalemme del 19 agosto?
Il numero delle vittime di quell'eccidio è salito a 23 il 12 settembre, ma Internazionale non lo scrive.
Come non scrive della denuncia dell'associazione Giornalisti Senza Frontiere, riguardo l'irruzione di 5 militanti delle Brigate Al-Aqsa (Arafat), negli studi della televisione Al-Arabya a Ramallah, a scopo intimidazione.

Occupazione
Sanzioni
Il governo statunitense ha minacciato di infliggere delle sanzioni
finanziarie a Israele per la sua politica di colonizzazione dei territori
palestinesi occupati.
A pag. 38 è pubblicato una interessante intervista, tratta da Ha'aretz, dove l'ex capo del Mossad (il celebre servizio di intelligence estero israeliano), Ephraim Halevy, critica la road-map e spiega la sua idea di pace (senza Arafat, accettando la legittimità del sionismo, l'esistenza di uno stato palestinese con confini certi e senza il diritto al ritorno dei palestinesi dall'estero, che minerebbero l'esistenza stessa dello stato ebraico):
Cosa pensa di Arafat? E' pronto ad accettarlo come interlocutore?

No, in nessun caso. Arafat è la figura più negativa del Medio Oriente. La sua bandiera è quella della violenza, della menzogna e dell'imbroglio. Ho incontrato molti leader arabi e posso dirvi che quello che noi diciamo di lui è nulla in confronto a ciò che dicono loro.
Non c'è leader arabo che non sia rimasto scottato dalla sua indole traditrice, dalle sue menzogne, dai suoi discorsi vuoti.
Nessuno è più pericoloso di lui.

Purtroppo non possiamo essere del tutto contenti per questa pubblicazione, per un sempilce motivo: le vignette.
A pag. 38 e poi, ancora meglio, a pag. 40, il tizio che disegna le vignette per Internazionale, ha pensato bene di disegnare un modello di ebreo che evoca lugubri ricordi.
Cappello e treccine tipiche degli ultraortodossi, fin qui tutto bene, ma il naso adunco?
Cosa vogliamo fare, Sig. De Mauro, ripubblicare quel lugubre modello di ebreo raffigurato nell'epoca fascista-nazista?
Vogliamo sperare che sia stata una svista, o un disegno in buona fede, ma non sarebbe il caso di tirare le orecchie al suo disegnatore?
Vignette del genere, ci danno la nausea.
In complesso, un numero di Internazionale, abbastanza equlibrato, almeno secondo i parametri ai quali ci aveva abituato.

Invitiamo i nostri lettori di Informazione Corretta a scrivere il loro parere alla redazione di Internazionale. Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.



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