L'Italia aiuta, l'Anp ne approfitta ecco dove vanno a finire i soldi italiani devoluti alla Palestina per favorire economia e sviluppo
Testata: Avvenire Data: 14 settembre 2003 Pagina: 7 Autore: Giovanni Scafuro Titolo: «Gli aiuti italiani all'Anp: milioni, anche senza controlli»
Riportiamo l'articolo di Giovanni Scafuro pubblicato su Avvenire domenica 14 settembre 2003. Chissà se il governo italiano aveva previsto che gli interventi del governo italiano per la Palestina, approvati tre mesi fa, sarebbero stati così rapidamente necessari ad Arafat. Quel "piano Marshall" per i Territori dell’Anp, annunciato dal presidente del Consiglio davanti al Parlamento in occasione dell’inizio del semestre europeo di presidenza italiana, potrebbe anche trasformarsi in uno strumento tecnico utile al leader palestinese per creare, fuori dalla Cisgiordania, una struttura operativa di raccordo nel caso di espulsione da parte del governo di Gerusalemme. Ricordiamo i tre provvedimenti parlamentari, con cui Roma disegna il ruolo dell’Italia per il Medio Oriente. Con il primo (Legge 145/2003) vengono stanziati 930mila euro per il funzionamento dell’ufficio di rappresentanza in Italia della delegazione generale palestinese. Lo stanziamento riguarda gli anni 20002/2004 e prevede il pagamento di due tranches, una di 619mila euro per il biennio 2002/2003, e una di 309mila per il 2004. Elemento interessante è che in base alla legge la delegazione palestinese non sarà tenuta a documentare i criteri di utilizzo di questi fondi. In pratica, né l’OLP, né tantomeno la Farnesina dovranno rendicontare l’utilizzo dei soldi assegnati. Ciò permetterà all’organizzazione di Arafat di poter spendere nella più alta autonomia e discrezionalità quella parte dei fondi. Un secondo provvedimento, approvato definitivamente in Parlamento, prevede un finanziamento di oltre un milione di euro in tre anni nel quadro di accordo bilaterale di collaborazione culturale, scientifica e tecnologica tra l’Italia e l’OLP. Un terzo provvedimento, varato in via definitiva al Senato il, due luglio scorso, riguarda la proroga delle disposizione per "l’ospitalità e protezione temporanea per taluni palestinesi" per il triennio 2003-2005 con un finanziamento di 400mila euro per l’anno in corso. Forte della sua recente esperienza come ministro degli Esteri "ad interim", il presidente del Consiglio ha seguito con attenzione le azioni della Farnesina per lo sviluppo di iniziative commerciali allargate (pubblico e privato). Per il ministro Frattini l’obiettivo è quello dell’avvio di una politica commerciale e di sviluppo industriale in tutto la Palestina "pacificata" secondo la Road map che vede in prima linea l’Unione europea. E proprio alla vigilia dell’inizio del semestre europeo a guida italiano, il ministero degli Esteri, in una nota, ha definito tre programmi in favore della popolazione palestinese per un valore totale di 77 milioni di euro. "Le ali della colomba" è un ambizioso progetto che vede coinvolti sia lo Stato sia i consigli, le giunte regionali e delle province autonome per predisporre un piano di lavoro comune a favore della Palestina. In particolare si mira a favorire lo sviluppo del settore economico privato e la fornitura di beni e servizi alle piccole e medie imprese palestinesi (27 milioni di euro); si punta inoltre alla creazione e lo sviluppo nella striscia di Gaza e in Cisgiordania di "distretti industriali" ispirati al modello italiano (25 milioni di euro); infine si investirà anche per la democratizzazione delle istituzioni e delle amministrazioni locali palestinesi, attraverso la formazione sul posto e in Italia dei nuovi quadri dirigenti (25 milioni di euro). Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione di Avvenire. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.