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Testata: La Stampa Data: 17 dicembre 2001 Pagina: 1 Autore: Igor Man Titolo: «un articolo»
L'avevamo promesso e le promesse vanno mantenute. Cominciamo con l'articolo di Igor Man uscito in prima pagina sulla Stampa di lunedì 17 dicembre.
A Igor Man va riconosciuta la grande abilità di scrivere su di un argomento (Israele e Palestinesi) mostrando una apparente equidistanza. Ma come è esperto il nostro esperto, potrebbero pensare i lettori del quotidiano torinese. Noi invece, vivisezionando riga su riga, ci proponiamo di dimostrare il contrario. Che Igor Man è pregiudizialmente contro Israele, non importa quale avvenimento descriva. Esaminiamo il suo commento sulla caduta di credibilità di Arafat apparso sulla Stampa del 17.12 Sotto un titolo corretto, "L'ultima chance", Man cerca di rendere credibile Arafat descrivendolo, come sempre gli è abituale, come il papa dei palestinesi. Infatti usa l'efficace metafora scrivendo "Arafat annuncia urbi et orbi....". Chi è che annuncia urbi et orbi se non il Papa, così come siamo abituati a sentirlo annunciare dalla televisione ? Sistemato il Papa, ecco che l'intifada viene paragonata ad un "cavallo pazzo", bestia tutto sommato amabile, e non come sarebbe più corretto ad un mostro sanguinario. No, l'intifada è un cavallo pazzo. Quindi nella mente del lettore niente bombe, niente sangue, niente attentati, niente di niente. Qualche nitrito in più, chessaràmai. Ma ecco che Israele arriva sulla scena. E' Israele che scatena la "guerra brutale" e Sharon viene definito da Man "il centurione". Così, ficcato bene nella testa dei lettori, Sharon non è il primo ministro di uno stato democratico,ma un moderno guerriero tutto dedito,appunto,alla guerra. Naturalmente attorno ad Arafat "svettano i carri armati di David. Non è come avere una pistola puntata alla tempia ma poco ci manca". Come si vede Arafat non è più il capo di Fatah, di forza 17, di infiniti gruppi terroristici. E' il mite prigioniero del brutale centurione Sharon. Hamas viene presentata come se al suo interno esistesse "un'ala ragionevole". Man paragona Arafat "all'araba fenice che risorge dalle sue stesse ceneri", lasciando capire che per ora sarà anche fuori gioco, ma in tempi brevi lo ritroveremo sulla scena. Arafat è "il vecchio fedayin" che dovrà "bere l'amaro calice", c'è persino "la traversata del deserto". Cosa si può volere di più per un lettore supposto cattolico dei richiami faciloni alla bibbia ? Arafat,novello martire cristiano (poco importa che sia musulmano) viene così da sempre presentato da Igor Man ai lettori, mistificando l'opera e l'azione terroristica e negatrice dello Stato d'Israele del raiss capo dell'OLP.
Invitiamo i lettori a scrivere alla Stampa la loro protesta. Gli articoli di Igor Man sono al di sotto di qualunque seria analisi di politica estera. Sono puri strumenti di propaganda che un giornale come La Stampa dovrebbe rifiutarsi di pubblicare.