18/3/02 Incensi maniacali campagna in difesa di Arafat
Testata: La Stampa Data: 17 marzo 2002 Pagina: 17 Autore: Igor Man Titolo: «un articolo»
Su Specchio della Stampa di sabato 16 marzo a pag.17 igorman prosegue –come sempre con astuzia ricoperta di borotalco- la sua narrazione del buon Arafat. Se Sharon è quello " dell’occhio per occhio" per cui rischia di diventare un "Polifemo postmoderno" il malsbarbato e tremolante raiss è sempre "un vecchio fedayin in debito d’ossigeno". Comunque sia, Arafat merita una descrizione che susciti almeno la comprensione del lettore. Sì, Arafat commette anche lui degli errori, igorman arriva addirittura alla fine del pezzo a scrivere "bisognerebbe mandarli a casa entrambi", ma la lettura attenta delle sue parole non lascia dubbi: il cattivo è Sharon, Arafat invece è uno che " aveva appena ventunanni quando decise di consacrare la propria vita alla causa palestinese".
Provare per credere: gli articoli di igorman vanno letti dopo aver dissipato la cortina di borotalco. Allora saltano agli occhi frasi di per sé innocenti ma rivelatrici.
Come "Una volta si arrabbiò moltissimo perchè scrissi che egli è l’uomo dal rischio mal calcolato". Povero Arafat, forse non sapeva che l’incenso va lanciato con attenzione, strafare può causare bruciore agli occhi. E quelli dei lettori di igorman devono continuare a leggere che il nostro è solo ed unicamente un grande esperto di cose arabe. Un cantore mai. Ma Arafat è abituato alla stampa palestinese e allo spreco di incenso. Avrebbe bisogno che igorman lo informasse meglio come funziona da noi. Come l’incenso vada distribuito nelle dosi opportune per dare risultati. Come succede per igorman. Un grande "esperto" di cose arabe.