lunedi` 01 luglio 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.



Ordine cronologico - Ordine alfabetico
<< | 41 | 42 | 43 | 44 | 45 | 46 | 47 | 48 | 49 | 50 | >>  
Peter Longerich - Verso la soluzione finale. La conferenza di Wannsee - 14/07/2018 -
Teodoro Herzl, Il Messia Degli Ebrei 22/07/2010 -

Sandro Lopez Nunes
Teodoro Herzl, Il Messia Degli Ebrei. Dall'Emancipazione Al Sionismo
Mimesis

In questo saggio l’autore, discendente da un'antica famiglia sefardita in Italia dal 1500 e studioso di storia ebraica contemporanea, ripropone opportunamente molti degli scritti del fondatore del sionismo politico. Per Theodor Herzl nato a Budapest 150 anni fa lo Stato degli ebrei doveva avere una sovranità sancita dal diritto internazionale e garantire pace e concordia coi vicini. Resta attuale la sua lungimiranza politica: Herzl comprese che l’impossibile è più facile del difficile, intravide i pericoli ed ebbe sentore delle minacce che incombevano sul popolo ebraico. Non possiamo dimenticare che se Israele fosse già esistito, come da tempo era stato preconizzato, anche la Shoah sarebbe stata diversa.

La Shoah dei bambini -

Bruno Maida
La Shoah dei bambini
Einaudi

Questo libro racconta la storia dei bambini ebrei che furono perseguitati e deportati dall'Italia, in una vicenda che si dipanò dal 1938 al 1945. Esso non ripercorre solo le complesse realtà che vissero gli adulti bensì riattraversa quegli anni "con occhi di bambino". È un'espressione, questa, che non significa solo collocare al centro della narrazione il punto di vista dell'infanzia e i percorsi di una memoria specifica, segnata da esperienze in parte diverse rispetto a quelle dei genitori. È un'espressione che sottolinea come nella ricostruzione storica della persecuzione e della deportazione dei bambini italiani ebrei vengano analizzate le strategie e i comportamenti della vita quotidiana - dal gioco allo studio, dal rapporto con gli altri famigliari agli oggetti e ai luoghi - che restituiscono un mondo articolato di paure e speranze, il libro racconta sia come vissero concretamente quei bambini, sia l'aspetto psicologico più strettamente legato al trauma, poiché fu un'esperienza che coincise con la fase della crescita, indirizzando per sempre alcuni elementi della loro identità e del loro rapporto con il mondo, il tema della mancata reintegrazione, in termini materiali e simbolici, da parte del nostro paese, induce l'autore a spingere la sua ricostruzione fino al dopoguerra, così da portare la riflessione sulle responsabilità collettive che tuttora ci interrogano.

Bernard Malamud - Dio mio, grazie - 21/03/2017 -
Bernard Malamud - Dio mio, grazie! - 04/05/2017 -
<< pagina precedentepagina seguente >>
www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT