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Boualem Sansal - 2084. La fine del mondo - 20/03/2019 -

2084. La fine del mondo
Boualem Sansal
Neri Pozza

Per Boualem Sansal due realtà destinate a non incontrarsi mai esistono, ma non sono Oriente e Occidente. «Dubbio e fede sono incompatibili», ha ripetuto ieri lo scrittore algerino al Festivaletteratura di Mantova, ribadendo le sue personali convinzioni sull'inconciliabilità tra fede e religione. O, meglio, tra lo spirito dei Lumi e la religione monoteista in tutte le sue manifestazioni, non solo quella dell'immaginario fondamentalismo che domina sull'Abistan, la totalitaria terra desolata descritta nel suo 2084. La fine del mondo (Neri Pozza). D'accordo, nel romanzo l'Inviolato si chiama Yölah e non Allah, il suo profeta ha nome Abi anziché Muhammad e via di questo passo, ma non ci vuole molto per capire che la distopia di Sansal si ispira alle vicende dell'islam nostro contemporaneo.
«Da giovane ero rimasto folgorato da 1984 di Orwell - confessa il narratore - e, quando in Algeria ha iniziato a diffondersi l'integrismo, mi sono domandato come mai nessuno pensasse a scrivere qualcosa di simile ambientato nel Maghreb. Alla fine quel libro l'ho scritto io».
2084 si è presto trasformato in un successo intemazionale, guadagnando all'autore sia la condanna come apostata in patria sia la malriposta ammirazione dell'estrema destra francese. «Non pretendo di essere un profeta - dice - ma penso che le mie previsioni abbiano un crescente margine di affidabilità». A proposito di pronostici: Sansal è stato candidato al Nobel per la Letteratura. Ma di questo, nel caso, si parla fra qualche settimana.

Alessandro Zaccuri - Avvenire

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Il cinema israeliano contemporaneo 04/01/2010 -

Il cinema israeliano contemporaneo
a cura di Maurizio G. De Bonis, Ariel Schweitzer, Giovanni Spagnoletti
Marsilio

Ormai da circa dieci anni, il cinema israeliano è ospite fisso delle maggiori manifestazioni cinematografiche internazionali e riscuote sempre maggiore interesse anche in ambito critico.
Questo studio approfondito su una cinematografia “nuova ed emergente”, è il primo volume pubblicato sull’argomento nel nostro paese e analizza il fenomeno di una cinematografia che, pur avendo a disposizione modeste risorse economiche, è stata in grado in poco tempo di dar vita a un significativo cinema d’autore dalle caratteristiche critico-innovative. Il tutto evidenziando le tematiche che attraversano la società israeliana: dal problema del conflitto con il mondo arabo-palestinese alla condizione della donna, dai rapporti tra religione e laicità dello Stato ai temi della violenza e della guerra. Si tratta, dunque, di un testo importante per gli studiosi ma anche per quel pubblico curioso che non vuol fermarsi alle apparenze e alle notizie superficiali ma che intende invece affrontare tematiche altrimenti sconosciute.

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