mercoledi` 26 giugno 2024
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Storia degli ebrei 30/07/2009 -

Chaim Potok
Storia degli ebrei
Garzanti

Chaim Potok, uno dei più significativi romanzieri del nostro tempo, in questo saggio narra quattromila anni di peregrinazioni del popolo ebraico, dall’antica Ur fino alla creazione dello stato d’Israele. Immerge queste vicende nel flusso della Storia con grande potenza evocativa e al tempo stesso si confronta con le acquisizioni degli studiosi contemporanei. E’ una ampia ricostruzione storica in cui la vita e il destino degli ebrei in varie epoche e paesi emergono in tutta la loro varietà e ricchezza e conducono a una illuminante riflessione sul ruolo di Israele nella storia, e sul ruolo che la storia ha avuto nel determinare le vicende del «popolo eletto».

Israele-Palestina. Storia, giudizi e pregiudizi 20/12/2010 -

Luca Puleo
Israele-Palestina. Storia, giudizi e pregiudizi
Proedi

Album visivo, giunto alla II edizione aggiornata alla Road Map, affronta in modo schematico e completo tutti i fatti rilevanti per comprendere senza pregiudizi il conflitto mediorientale. Una descrizione essenziale e completa di tutti i fatti storici rilevanti del conflitto mediorientale arricchita dalla prefazione di Angelo Pezzana e Piero Ostellino.
E’ la storia complessa e difficile della terra d’Israele o Palestina, sulla quale si sono ciclicamente incontrate, confrontate e scontrate le istanze delle tre religioni monoteiste più importanti, l’ebraismo, il cristianesimo e l’islamismo. Dove per secoli, la civiltà europea e quella araba si sono affrontate per averne il controllo e per poterne sfruttare l’importante posizione geopolitica; non ultima, la patria tanto desiderata di un popolo, quello ebraico e la sua disperata e continua lotta per non soccombere e poter continuare a chiamarsi e sentirsi nazione: Israele.

La guerra di Stalin contro gli ebrei 11/02/2010 -

Louis Rapoport
La guerra di Stalin contro gli ebrei
Rizzoli

La storia che racconta il saggio di Rapoport è una tragedia di persecuzioni e complicità, pregiudizio e delirio di onnipotenza. Per scriverla l’autore, giornalista del Jerusalem Post, si è servito dei documenti d’archivio resi disponibili dopo le riforme di Gorbaciov alla fine degli anni Ottanta e ha intervistato i discendenti delle vittime e i superstiti della purga antiebraica. Il risultato è un viaggio agghiacciante nella paranoia staliniana, un mondo in cui la paura e la brama di potere finirono per fondersi e generare delazioni e tradimenti. L’antisemitismo non si è esaurito con Stalin o con la fine del comunismo, anzi: il saggio di Rapoport rappresenta la premessa indispensabile per capire gli attuali e preoccupanti rigurgiti di antisemitismo in tutta Europa.

Sepolti a Varsavia. Testimonianze dal ghetto 30/04/2013 -

Emmanuel Ringelblum
Sepolti a Varsavia. Testimonianze dal ghetto
Castelvecchi

Sepolti a Varsavia è il commovente racconto dell’orrore vissuto dalla comunità del ghetto di Varsavia, firmato dal noto archivista e storico del quartiere Emmanuel Ringelblum. Si tratta di episodi di cui l’autore è stato testimone oculare, notazioni e storie di cui egli stesso è stato protagonista e vittima. Una realtà straziante che vede esseri umani catturati dal furore insensato di una violenza esplosiva, da una brutalità implacabile. Nel suo libro c’è tutta la vita del ghetto, dalla costruzione del muro per motivi igienici al breve periodo di calma apparente fino agli omicidi di massa. È il racconto di un uomo provato da crisi interiori, che ha dovuto macchiarsi di meschinità per un istinto di autoconservazione ma che ha saputo riscattarsi con una nobiltà d’animo fuori dal comune. Quando i tedeschi invasero la Polonia, Ringelblum si trovava in Svizzera, dove avrebbe potuto restare e salvarsi. Decise invece di tornare a Varsavia nella consapevolezza dell’importanza storica di quel momento. Come molti suoi concittadini, non scamperà al furore nazista.

Contro l'Onu 06/08/2009 -

Christian Rocca
Contro l'Onu.
Il fallimento delle Nazioni Unite e la formidabile idea di un'alleanza tra le democrazie
Lindau

L’autore osserva come il Consiglio di Sicurezza e l'Assemblea Generale dell’Onu abbiano tradito lo spirito e i principi contenuti nella Carta istitutiva. Si impone dunque un nuovo modello di azione globale perché le Nazioni Unite sono figlie della guerra fredda; oggi il mondo è cambiato, le frequenti crisi locali non rispondono più alla logica geopolitica del bipolarismo, ma richiedono analisi e interventi che negli ultimi anni solo gli Stati Uniti hanno dimostrato di saper operare. Se davvero crediamo nel sogno di stabilità dei fondatori dell’Onu è arrivato il momento di dire «mai più» alle Nazioni Unite e di sostenere la formidabile idea di un’alleanza tra le democrazie.

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