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Kressmann Taylor - Destinatario sconosciuto - 10/11/2014 -

Kressmann Taylor
Destinatario sconosciuto
Rizzoli

Un piccolo gioiello letterario è stato pubblicato alcuni anni fa riscuotendo un sorprendente successo in tutto il mondo. Apparso nuovamente in edizione economica ho provato un rinnovato piacere nel rileggere questo breve romanzo lasciandomi sommergere ancora una volta dalla drammaticità e intensità della trama. Pubblicato per la prima volta nel 1938 sulla rivista americana Story da Katherine Kressmann Taylor, scrittrice americana di origine tedesca, il racconto articolato in forma di scambio epistolare anticipa con drammatica lucidità gli orrori dell’Olocausto. Apparso come libro vero e proprio nel 1939 vende in America cinquantamila copie, mentre in Europa viene ignorato per sessant’anni. E’ solo nel 1999 che la piccola casa editrice Autrement lo ripubblica facendolo conoscere ed apprezzare ad un vasto pubblico. La corrispondenza fra due amici e soci d’affari – Max Eisenstein, ebreo americano che vive a San Francisco e Martin Schulse, tedesco che decide di tornare in Germania con la famiglia – si articola in un arco temporale che va dal 12 novembre 1932 al 3 marzo 1934. Proprietari di una Galleria d’arte a San Francisco quando Martin torna a Monaco la gestione della galleria è affidata a Max che si rivela un socio onesto oltre che abile negli affari. Le lettere che i due amici si scambiano sono inizialmente molto affettuose: Martin racconta della sua nuova lussuosa abitazione, della moglie Elsa, dei figlioletti, Max della sua nostalgia per l’amico e del buon andamento degli affari. A poco a poco però le missive riportano riferimenti sulla situazione politica della Germania: Martin riferisce a Max della crisi economica e della miseria in cui versa la Germania e poi dell’avvento di Adolf Hitler salutato dapprima con una certa perplessità e poi con un fervore crescente (“Credo che in molti sensi Hitler possa essere un bene per il paese, ma non ne sono del tutto sicuro….”se potessi mostrarti la rinascita della nostra nuova Germania sotto la guida del nostro amabile Fuhrer!…”); Max rivela all’amico e socio d’affari tutta la sua preoccupazione per la giovane sorella Grisele, attrice di teatro che si esibisce a Vienna e a Berlino, troppo incurante del pericolo rappresentato da Hitler. Max supplica l’amico di proteggere la sorella con la quale fra l’altro alcuni anni fa Martin aveva intrattenuto una relazione extra coniugale. Dei richiami al valore dell’amicizia contenuti nelle prime lettere ( “ C’è un luogo in cui possiamo sempre trovare qualcosa di autentico: il focolare di un amico, dove poter condividere le nostre piccole preoccupazioni, trovare calore e comprensione….”) non c’è più traccia. La corrispondenza fra i due amici cambia tono ed entra in una crisi irreversibile dopo che Max apprende che Grisele muore per mano dei nazisti senza che Martin abbia mosso un dito per salvarla. Il malinconico e indifeso Max architetta un piano per vendicarsi di Martin condannandolo ad una morte certa senza vie di scampo ad opera di quegli stessi aguzzini dei quali era diventato un fedele servitore. Un libro breve, intenso, drammatico che in poche pagine riesce a trasmettere al lettore da un lato l’orrore e la malvagità del Nazismo che è riuscito a cambiare la mente di molti tedeschi inducendoli a rinnegare l’amicizia, l’amore ed ogni valore morale, dall’altro la paura e la sofferenza di chi ha subito quella follia. Destinatario sconosciuto è un libro che tutti dovrebbero leggere per farsi portatori di un messaggio universale che sia guida per la nostra coscienza morale: “Ricorda. Non dimenticare mai”.


Giorgia Greco

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Ci scrive l'inventore della carta stampata.. 28/07/2014 -
Il cinema israeliano contemporaneo 04/01/2010 -

Il cinema israeliano contemporaneo
a cura di Maurizio G. De Bonis, Ariel Schweitzer, Giovanni Spagnoletti
Marsilio

Ormai da circa dieci anni, il cinema israeliano è ospite fisso delle maggiori manifestazioni cinematografiche internazionali e riscuote sempre maggiore interesse anche in ambito critico.
Questo studio approfondito su una cinematografia “nuova ed emergente”, è il primo volume pubblicato sull’argomento nel nostro paese e analizza il fenomeno di una cinematografia che, pur avendo a disposizione modeste risorse economiche, è stata in grado in poco tempo di dar vita a un significativo cinema d’autore dalle caratteristiche critico-innovative. Il tutto evidenziando le tematiche che attraversano la società israeliana: dal problema del conflitto con il mondo arabo-palestinese alla condizione della donna, dai rapporti tra religione e laicità dello Stato ai temi della violenza e della guerra. Si tratta, dunque, di un testo importante per gli studiosi ma anche per quel pubblico curioso che non vuol fermarsi alle apparenze e alle notizie superficiali ma che intende invece affrontare tematiche altrimenti sconosciute.

Viva Israele 10/08/2009 -

Magdi Allam
Viva Israele.
Dall'ideologia della morte alla civiltà della vita: la mia storia
Mondadori

In questo libro autobiografico Magdi Allam, giornalista e saggista che da anni si occupa di eventi politici, economici e culturali dell’area mediorientale, parla alle coscienze di tutti; dietro l'intransigenza con cui si tutela il diritto di Israele all'esistenza e alla pace c'è la fermezza con cui si protegge la nostra società dai pericoli di infiltrazione e legittimazione dell'ideologia della morte. In queste pagine l’autore racconta il suo lento e sofferto percorso esistenziale dall’ideologia della menzogna, della dittatura e della morte alla civiltà della verità, della libertà e della pace fino a maturare il convincimento che, oggi più che mai, la difesa del valore della sacralità della vita coincide con la difesa del diritto di Israele ad esistere.

Perché i tedeschi? Perché gli ebrei? 01/08/2013 -

Goetz Aly
Perché i tedeschi?  Perché gli ebrei?
Einaudi

Da quasi settant'anni gli storici di tutto il mondo si arrovellano per cercare di capire come sia potuto accadere che un paese civilissimo come la Germania sia sceso a un livello di barbarie tanto abietto da mettere in atto lo sterminio di sei milioni di ebrei. Una risposta convincente arriva dal saggio di Aly che prende in esame la storia tedesca dal 1800 al 1933 e giunge alla conclusione che il motore principale dell'antisemitismo germanico è stato il "Neid", l'invidia. "Nel 1900 i ragazzi ebrei berlinesi con la maturità in tasca erano dieci volte più numerosi di quelli di religione cristiana", dice l'autore, e i tedeschi soffrivano di un "complesso di inferiorità", di un'invidia provocata dalla "sensazione di debolezza", e per questo si avvicinarono all'associazionismo, non solo di tipo privato, ma anche politico, che avrebbe portato al nazionalsocialismo. Un libro per leggere la storia tedesca ed europea senza incorrere nell'errore di credere "che gli antisemiti di ieri siano persone tanto diverse da quelle di oggi".

Donami la memoria. Liriche dopo Auschwitz 30/04/2012 -

Donami la memoria. Liriche dopo Auschwitz
A cura di Carlo Angelino
Le Mani

Carlo Angelino presenta con una lucida ed esauriente prefazione le poesie di diversi autori che ripensano la Shoah attraverso i loro ricordi scritti come poesie, forma che dà maggiore forza alla testimonianza, commossa seppure impotente. Descrivono non solo il genocidio, ma anche le umiliazioni patite prima dell' estremo sacrificio, il meccanismo spaventoso della spoliazione, della raccolta ed inventario di tutto ciò che rimaneva nei campi di sterminio. La bellezza delle poesie non ci impedisce di pensare a ciò che accadde e che non dovrà mai più avvenire, malgrado i tentativi dei molti che voglio negare la storia.

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