sabato 06 luglio 2024
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L’Unione Sovietica e la Shoah 01/04/2010 -

Antonella Salomoni
L’Unione Sovietica e la Shoah
Genocidio, resistenza, rimozione
Il Mulino

L'annientamento della popolazione ebraica compiuto dai nazisti durante l'invasione dell'Unione Sovietica è rimasto per lungo tempo poco studiato a causa della difficoltà degli storici di accedere agli archivi sovietici. Oggi invece la pubblicazione di una grande quantità di materiali permette non solo di ricostruire le modalità della "soluzione finale" sul fronte orientale, ma anche di illustrare le contraddizioni della politica dell'Urss di fronte alla nazione ebraica e allo sterminio. Il volume mette in evidenza i principali aspetti della Shoah nei territori sovietici occupati dai nazisti: l'immediata esecuzione degli "ordini" d'identificazione e soppressione su base razziale; il ruolo del collaborazionismo delle popolazioni locali e il loro coinvolgimento negli eccidi avvenuti durante il conflitto.

Mi chiamava Pikolo 04/12/2011 -

Jean Samuel
Mi chiamava Pikolo
Frassinelli

L’amicizia tra Primo Levi e Jean Samuel (scomparso nel settembre del 2010), il Pikolo di Se questo è un uomo, è «unica ed eccezionale» come dirà poi Levi. Il loro incontro nel campo rimane uno dei momenti più alti di tutta la letteratura sulla Shoah. Mentre Levi ha scritto nell'urgenza, Samuel ha aspettato. Dopo ottantaquattro anni, ha affrontato il dolore del ricordo e si è convinto "perché, che lo vogliamo o no, siamo testimoni e abbiamo il dovere di farlo".
Levi e Samuel si sono scritti dal 13 marzo del 1946 fino alla morte di Levi. E insieme ai ricordi di Samuel quelle lettere testimoniano di un’opera di memoria incessante e difficile. Il libro di Jean Samuel racconta anche di come si è articolata tutta l’attività di testimonianza svolta da lui stesso, dai suoi figli e dai suoi nipoti in questi ultimi trent’anni.

L’albero della memoria 25/11/2013 -

Anna e Michele Sarfatti
L’albero della memoria.
La Shoah raccontata ai bambini.
Mondadori

Samuele Finzi e la sua famiglia vivono a Firenze, dove conducono una vita serena seguendo i precetti della tradizione ebraica. Nel giardino della loro casa c'è un vecchio olivo, nella cui cavità Sami ripone i suoi "tesori". Ma con l'entrata in vigore delle leggi antiebraiche la vita dei Finzi cambia per sempre: i genitori devono abbandonare il lavoro, Sami la scuola e gli amici, gli zii emigrano. Le persecuzioni si fanno più intense e scoppia la guerra Dopo l'8 settembre 1943 i Finzi entrano in clandestinità. Il figlio viene nascosto in collina presso i nonni dell'amica Francesca. I genitori vengono arrestati. I tesori di Sami rimangono nell'olivo... Seguendo le vicissitudini di Sami e della sua famiglia, basate su eventi storici realmente accaduti tra il 1938 e la fine della Seconda guerra mondiale, i bambini possono conoscere che cosa accadde agli ebrei in Italia in quel periodo. L'appendice storico-documentaria aiuta a comprendere il significato della Shoah. Età di lettura: da 6 anni.

Tra i giusti: storie perdute dell’Olocausto nei paesi arabi 05/08/2010 -

Robert Satloff
Tra i giusti: storie perdute dell’Olocausto nei paesi arabi
Marsilio

Quanto è accaduto nel Nord Africa durante l'Olocausto è rimasto fino ad oggi coperto dalla sabbia del deserto malgrado migliaia di ebrei siano stati espropriati dei loro beni, siano stati imprigionati nei campi di lavoro, siano stati deportati nei campi di sterminio in Europa. L'autore, storico americano e direttore del Washington Istitute for Near East Policy, ha ricostruito la vita di molte famiglie rintracciando i pochi superstiti a Londra, Parigi, Tunisi. In questo saggio imperdibile Satloff  ci racconta le storie di alcuni arabi che aiutarono famiglie ebree a salvarsi durante la persecuzione nazista. Un documento scottante per tutti gli arabi che insistono a negare l’Olocausto.

Il caso Mortara 15/03/2010 -

Daniele Scalise
Il caso Mortara
Mondadori

Bologna, giugno 1858: le guardie pontificie, su ordine del Tribunale dell'Inquisizione, strappano dalle braccia dei genitori un bambino di sette anni, Edgardo Mortara, figlio di un modesto mercante ebreo, che una fantesca cattolica dice di aver battezzato di nascosto. A favore del piccolo intervengono inutilmente, Napoleone III, Francesco Giuseppe, il presidente degli Stati Uniti. Pio IX, irremovibile, ribattezza Edgardo e lo indirizza alla carriera ecclesiastica. Don Pio-Edgardo trascorre una vita tormentata da una profonda nevrosi maniaco-depressiva. I suoi diari privati, che l'autore del libro ha rinvenuto in un convento romano, rivelano il dramma di un uomo trasformato in simbolo.

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