sabato 05 ottobre 2024
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Il secolo ebraico 18/07/2011 -

Yuri Slezkine
Il secolo ebraico
Neri Pozza

Questo saggio appassionante di Sklezkine, professore di storia russa e direttore dell’istituto di slavistica dell’Università di Berkeley, racconta una nuova storia della cultura ebraica degli ultimi cento anni, dalla nascita di una tribù nomade che diventerà il solo grande popolo sprovvisto di Stato dopo l'avvento del nazionalismo, l'unico a costruire la propria emancipazione in un isolamento frutto di ripetute diaspore, tra il collasso dell'impero russo, le grandi ondate migratorie, l'America di fine Ottocento, le città sovietiche dopo la Rivoluzione, la Palestina della nascita del Sionismo e l'avvento delle grandi ideologie del Novecento: socialismo, nazionalismo, liberalismo. Denso di intuizioni illuminanti e trasgressive, scorrevole nell'esposizione e audace nell'analisi, “Il secolo ebraico” è una delle opere più stimolanti e intellettualmente innovative degli ultimi anni.

Se ti dimentico Gerusalemme 15/11/2010 -

Raniero Speelman
Se ti dimentico Gerusalemme
Giuntina

Primo Levi, Edith Bruck, Vittorio Segre e tanti altri compongono il mosaico di scrittori ebrei italiani che hanno descritto la Terra Promessa nelle loro opere. Mentre la prima generazione di intellettuali era andata in Palestina soprattutto per sfuggire alle leggi razziali fasciste e vivere a pieno la propria identità nella costruzione di un "focolare nazionale" ebraico, le generazioni successive testimoniano del vivo rapporto mai acritico con la Terra dei Padri. Lo stimolante saggio di Raniero Speelman analizza le provenienze, i modi, le consapevolezze rispetto a un luogo percepito, in certi casi, come meta ideale, in altri come reale prospettiva di vita e punto di riferimento identitario; un luogo che ,seppure inteso diversamente, ha esercitato un grande fascino su tutti questi scrittori permeandone l'opera e le riflessioni.

L’eretico 05/05/2014 -

Robert St. John
L’eretico
Ed.Esculapio

L’autore, giornalista americano, fu aggregato durante la Seconda Guerra Mondiale, alle forze alleate come corrispondente di guerra. Dopo aver seguito i Balcani cui dedicò due interessanti saggi-testimonianza, si occupò della Palestina Mandataria e della nascita dello Stato d’Israele, scrivendo Shalom means Peace. L’incontro fortuito con la famiglia Ben Yehuda fece nascere in St. John un forte interesse per la rinascita della lingua ebraica, cui dedicò studi e ricerche per la pubblicazione del libro The tongue of the prophets, oggi tradotto con il titolo “L’eretico” da Maria Luisa Garbagnati Bianchi per la casa editrice Esculapio.
E’ la biografia di Eliezer Ben Yehuda, l’uomo che con autentica passione volle restituire al popolo ebraico la lingua che gli apparteneva ma che usava prevalentemente per le preghiere e la liturgia. Intellettuale colto, determinato, poliglotta seppe sconfiggere nemici e fronteggiare con caparbia gli ostacoli che si frapponevano alla realizzazione del suo sogno. Lo accusarono di voler profanare la lingua santa, trovò oppositori feroci ma anche adepti entusiasti, finchè raggiunse il suo obiettivo: il popolo ebraico ebbe nello Stato di Israele la sua Patria e nella lingua ebraica la sua casa, l’indipendenza e la dignità.

La via segreta dei nazisti 10/05/2010 -

Gerald Steinacher
La via segreta dei nazisti
Rizzoli

Quando ormai il nazismo stava crollando, i massimi esponenti tedeschi cercarono rifugio in Alto Adige. Criminali ricercati in tutta Europa, come Mengele e Eichmann, vennero ospitati nei conventi, dove si sottoposero al battesimo cattolico, e ricevettero una nuova identità e lettere di raccomandazione. Un apposito ufficio del Vaticano si incaricava di presentare domanda di accoglienza a Paesi sudamericani e infine la Croce Rossa autorizzava l’espatrio. Attraverso la consultazione minuziosa di archivi per lungo tempo inaccessibili, Gerald Steinacher, docente presso l’Istituto di Storia contemporanea dell’Università di Innsbruck,  ricostruisce il perfetto e scandaloso meccanismo che ha sottratto alla giustizia, in alcuni casi per sempre, i peggiori criminali di guerra.

Le parole malate: la disinformazione come sistema 05/07/2010 -

Federico Steinhaus
Le parole malate: la disinformazione come sistema
Uni Service

Per conoscere e capire gli avvenimenti è indispensabile che i giornalisti e gli storici forniscano informazioni che non siano inficiate da pregiudizi o inclinazioni politiche. Troppo spesso e soprattutto quando lo sguardo è rivolto al conflitto arabo-israeliano le notizie sono manipolate e le informazioni distorte. In questo saggio l’autore, storico ed esperto di Medio Oriente, ha selezionato molti dei suoi contributi al sito Informazionecorretta.com al quale collabora fin dalla sua fondazione. Gli articoli che coprono un arco temporale dal 2001 al 2009 sono preziosi commenti ed analisi che seguono cronologicamente l’evolversi della seconda Intifada e gli anni della presa di potere di Hamas a Gaza, della seconda guerra del Libano e dei vani tentativi di pacificazione. Un libro impedibile “per capire quanto la disinformazione possa corrompere la mente del singolo e la pubblica opinione”.

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