sabato 06 luglio 2024
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Sotto falso nome 27/12/2010 -

Raffaella Simili
Sotto falso nome
Pendragon


Il saggio di Raffaella Simili, docente di Storia della scienza all’Università di Bologna, fa luce sulla sorte delle molte docenti, studiose e ricercatrici di origine ebraica che furono epurate dalle leggi razziali durante il regime fascista. Dimenticate due volte, perché donne e perché ebree: molte di loro, oltre al lavoro, persero anche la vita, come l’entomologa Enrica Calabresi e la matematica Anna Segre. Non poteva mancare, naturalmente, un capitolo dedicato al premio Nobel Rita Levi Montalcini.

Ciò che ci unisce non ha tempo 29/07/2010 -

Peter Singer
Ciò che ci unisce non ha tempo
Il Saggiatore

David Oppenheim fu insegnante di letteratura classica in un prestigioso liceo di Vienna. Intellettuale sensibile e aperto alle nuove idee, scrisse un breve saggio insieme a Sigmund Freud. Nato in Moravia nel 1881 in una famiglia ebrea, combatté con onore nella Grande guerra e seppe comunicare ai propri allievi una straordinaria passione per i classici e la filosofia umanistica. Ateo e contrario al sionismo morì nel 1943 in un campo di concentramento, dopo avere assistito incredulo e impotente all'affermarsi della cieca follia nazista. Il nipote Peter Singer, considerato uno dei pensatori più importanti nel campo dell’etica, ne ricostruisce con grande maestria le vicende e la personalità attraverso le numerose lettere indirizzate alla moglie e ai figli.

Il secolo ebraico 18/07/2011 -

Yuri Slezkine
Il secolo ebraico
Neri Pozza

Questo saggio appassionante di Sklezkine, professore di storia russa e direttore dell’istituto di slavistica dell’Università di Berkeley, racconta una nuova storia della cultura ebraica degli ultimi cento anni, dalla nascita di una tribù nomade che diventerà il solo grande popolo sprovvisto di Stato dopo l'avvento del nazionalismo, l'unico a costruire la propria emancipazione in un isolamento frutto di ripetute diaspore, tra il collasso dell'impero russo, le grandi ondate migratorie, l'America di fine Ottocento, le città sovietiche dopo la Rivoluzione, la Palestina della nascita del Sionismo e l'avvento delle grandi ideologie del Novecento: socialismo, nazionalismo, liberalismo. Denso di intuizioni illuminanti e trasgressive, scorrevole nell'esposizione e audace nell'analisi, “Il secolo ebraico” è una delle opere più stimolanti e intellettualmente innovative degli ultimi anni.

Se ti dimentico Gerusalemme 15/11/2010 -

Raniero Speelman
Se ti dimentico Gerusalemme
Giuntina

Primo Levi, Edith Bruck, Vittorio Segre e tanti altri compongono il mosaico di scrittori ebrei italiani che hanno descritto la Terra Promessa nelle loro opere. Mentre la prima generazione di intellettuali era andata in Palestina soprattutto per sfuggire alle leggi razziali fasciste e vivere a pieno la propria identità nella costruzione di un "focolare nazionale" ebraico, le generazioni successive testimoniano del vivo rapporto mai acritico con la Terra dei Padri. Lo stimolante saggio di Raniero Speelman analizza le provenienze, i modi, le consapevolezze rispetto a un luogo percepito, in certi casi, come meta ideale, in altri come reale prospettiva di vita e punto di riferimento identitario; un luogo che ,seppure inteso diversamente, ha esercitato un grande fascino su tutti questi scrittori permeandone l'opera e le riflessioni.

La via segreta dei nazisti 10/05/2010 -

Gerald Steinacher
La via segreta dei nazisti
Rizzoli

Quando ormai il nazismo stava crollando, i massimi esponenti tedeschi cercarono rifugio in Alto Adige. Criminali ricercati in tutta Europa, come Mengele e Eichmann, vennero ospitati nei conventi, dove si sottoposero al battesimo cattolico, e ricevettero una nuova identità e lettere di raccomandazione. Un apposito ufficio del Vaticano si incaricava di presentare domanda di accoglienza a Paesi sudamericani e infine la Croce Rossa autorizzava l’espatrio. Attraverso la consultazione minuziosa di archivi per lungo tempo inaccessibili, Gerald Steinacher, docente presso l’Istituto di Storia contemporanea dell’Università di Innsbruck,  ricostruisce il perfetto e scandaloso meccanismo che ha sottratto alla giustizia, in alcuni casi per sempre, i peggiori criminali di guerra.

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