sabato 06 luglio 2024
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Ciò che ci unisce non ha tempo 29/07/2010 -

Peter Singer
Ciò che ci unisce non ha tempo
Il Saggiatore

David Oppenheim fu insegnante di letteratura classica in un prestigioso liceo di Vienna. Intellettuale sensibile e aperto alle nuove idee, scrisse un breve saggio insieme a Sigmund Freud. Nato in Moravia nel 1881 in una famiglia ebrea, combatté con onore nella Grande guerra e seppe comunicare ai propri allievi una straordinaria passione per i classici e la filosofia umanistica. Ateo e contrario al sionismo morì nel 1943 in un campo di concentramento, dopo avere assistito incredulo e impotente all'affermarsi della cieca follia nazista. Il nipote Peter Singer, considerato uno dei pensatori più importanti nel campo dell’etica, ne ricostruisce con grande maestria le vicende e la personalità attraverso le numerose lettere indirizzate alla moglie e ai figli.

Se ti dimentico Gerusalemme 15/11/2010 -

Raniero Speelman
Se ti dimentico Gerusalemme
Giuntina

Primo Levi, Edith Bruck, Vittorio Segre e tanti altri compongono il mosaico di scrittori ebrei italiani che hanno descritto la Terra Promessa nelle loro opere. Mentre la prima generazione di intellettuali era andata in Palestina soprattutto per sfuggire alle leggi razziali fasciste e vivere a pieno la propria identità nella costruzione di un "focolare nazionale" ebraico, le generazioni successive testimoniano del vivo rapporto mai acritico con la Terra dei Padri. Lo stimolante saggio di Raniero Speelman analizza le provenienze, i modi, le consapevolezze rispetto a un luogo percepito, in certi casi, come meta ideale, in altri come reale prospettiva di vita e punto di riferimento identitario; un luogo che ,seppure inteso diversamente, ha esercitato un grande fascino su tutti questi scrittori permeandone l'opera e le riflessioni.

La via segreta dei nazisti 10/05/2010 -

Gerald Steinacher
La via segreta dei nazisti
Rizzoli

Quando ormai il nazismo stava crollando, i massimi esponenti tedeschi cercarono rifugio in Alto Adige. Criminali ricercati in tutta Europa, come Mengele e Eichmann, vennero ospitati nei conventi, dove si sottoposero al battesimo cattolico, e ricevettero una nuova identità e lettere di raccomandazione. Un apposito ufficio del Vaticano si incaricava di presentare domanda di accoglienza a Paesi sudamericani e infine la Croce Rossa autorizzava l’espatrio. Attraverso la consultazione minuziosa di archivi per lungo tempo inaccessibili, Gerald Steinacher, docente presso l’Istituto di Storia contemporanea dell’Università di Innsbruck,  ricostruisce il perfetto e scandaloso meccanismo che ha sottratto alla giustizia, in alcuni casi per sempre, i peggiori criminali di guerra.

Le parole malate: la disinformazione come sistema 05/07/2010 -

Federico Steinhaus
Le parole malate: la disinformazione come sistema
Uni Service

Per conoscere e capire gli avvenimenti è indispensabile che i giornalisti e gli storici forniscano informazioni che non siano inficiate da pregiudizi o inclinazioni politiche. Troppo spesso e soprattutto quando lo sguardo è rivolto al conflitto arabo-israeliano le notizie sono manipolate e le informazioni distorte. In questo saggio l’autore, storico ed esperto di Medio Oriente, ha selezionato molti dei suoi contributi al sito Informazionecorretta.com al quale collabora fin dalla sua fondazione. Gli articoli che coprono un arco temporale dal 2001 al 2009 sono preziosi commenti ed analisi che seguono cronologicamente l’evolversi della seconda Intifada e gli anni della presa di potere di Hamas a Gaza, della seconda guerra del Libano e dei vani tentativi di pacificazione. Un libro impedibile “per capire quanto la disinformazione possa corrompere la mente del singolo e la pubblica opinione”.

La nouvelle propagande anti-juive 07/05/2010 -

Pierre-André Taguieff
La nouvelle propagande anti-juive
Puf

Loin d'avoir disparu, la haine des Juifs est entrée dans un nouveau régime en se fixant sur Israël, cible d'une guerre médiatique de haute intensité.
Analysant divers matériaux symboliques exploités par la nouvelle propagande antijuive images ou discours , Taguieff, historien des idées, philosophe et politologue, donne à comprendre comment et pourquoi la haine des Juifs, plus d'un demi-siècle après la Shoah, a pu renaître sous les habits neufs de l'«antiracisme» et de l'«anticolonialisme» et, grâce aux médias, se diffuser en recueillant l'assentiment d'individus parfois convaincus d'être étrangers à tout préjugé antijuif.

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