23-01-2002 AZIONE PREVENTIVA O RAPPRESAGLIA?...
Ancora una volta non si riesce a definirli "TERRORISTI"?
Testata:
Data: 22/01/2002
Pagina: 11
Autore: DeGiovannangeli
Titolo: Vendetta di Hamas a Gerusalemme, strage sfiorata
L'edizione de L'Unità del 22 gennaio affronta a pag. 11 la questione israelo-palestinese pubblicando un articolo a firma di De Giovannangeli dal titolo "Vendetta di Hamas a Gerusalemme, strage sfiorata". L'esordio è ad effetto: "Arrivano nella notte?protetti dai micidiali elicotteri Apache. L'obiettivo dell'unità israeliana è un'abitazione nei pressi di Nablus".
L'articolo prosegue informando che dopo lo scontro a fuoco "sul terreno restano i corpi senza vita di 4 militanti di Hamas". Ancora una volta non si riesce a definirli "TERRORISTI"?
A questo punto, quasi casualmente, il giornalista scrive che nello stabile i soldati hanno "trovato" un laboratorio per preparare ordigni esplosivi. Invece le forze israeliane entrano a Nablus, occupano quel palazzo ben sapendo dell'esistenza di una fabbrica di armi ed esplosivi. L'articolo però non ne fa cenno.
Prosegue De Giovannangeli: "Per Hamas è un colpo durissimo, una sfida mortale, che merita un'immediata risposta. Trascorrono poche ore e quelle minacce si trasformano in realtà??"
Questa la cronaca.
I lettori non devono lasciarsi fuorviare dal rapporto "causa-effetto" che si legge fra le righe perche:
1) Israele deve combattere il terrorismo (ogni stato ha il sacrosanto diritto di occuparsi della sicurezza dei suoi cittadini) e poiché l'Autorità Palestinese non collabora, non esiste altro mezzo per Israele se non eliminare i terroristi prima che compiano altre stragi.
2) L'attacco terroristico in Jaffa Road, così come tutti quelli che l'hanno preceduto, non è una risposta alle azioni dell'esercito israeliano. I terroristi palestinesi colpirebbero comunque (basti ricordare la serie di attentati che hanno insanguinato il paese nel 1996).
L'articolo si chiude con una patetica frase di Arafat " Siamo in guerra ma continuerò a battermi per quella pace dei coraggiosi in cui credeva Rabin" (ma lui ci ha mai creduto?) e con un commento di De Giovannangeli: "Sempre più solo. Sempre più debole".
Il tentativo di suscitare la compassione dei lettori è tanto evidente che viene da chiedersi: Perché non si è rammentato che nel luglio del 2000 è stato Arafat a tradire la "pace dei coraggiosi" rifiutando le proposte israeliane?
Forse?.il giornalista non ricordava che il leader palestinese scese dall'aereo che lo riportava in patria alzando le dita in segno di vittoria. L'Intifada che prese avvio dopo due mesi ha soltanto reso esplicite le vere intenzione di Arafat.



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