1/3/02 DONNE KAMIKAZE
Wafa Idris
Testata:
Data: 01/03/2002
Pagina: 1
Autore: DeGiovannangeli
Titolo: un articolo
Non sono eroine, sono semplicemente terroriste, assassine; non hanno pietà per le vittime innocenti (adolescenti, bamini, donne, anziani) cui infliggono una morte orribile che, loro, le vittime, NON HANNO CERCATO. Il messaggio che si ricava dalla lettura dell'articolo a firma De Giovannangeli a pagina 1 de l'Unità, è però di tutt'altro tenore!
La loro morte le ha rese figure di culto, da emulare, eroine, miti per i giovani.
Tutto questo è estremamente grave per le ovvie conseguenze che ne derivano. Analizziamo alcuni punti salienti:
1) "Waifa non era religiosa, non era mai stata indottrinata dagli sceicchi dell'Islam radicale"
Non è solo nelle moschee che si assiste alla propaganda antisraeliana! E' sufficiente leggere i giornali in lingua araba e guardare le televisioni palestinesi: l'odio verso il popolo ebraico è sbandierato in ogni articolo, in ogni trasmissione.
Chiunque ne può venire drammaticamente influenzato.
2) "Moura è stata coraggiosa, ha dato la vita per ciò in cui credeva. Tra i suoi amici c'è chi dice che si dovrebbe intitolarle una scuola.
Dunque, un esempio da seguire?
Ancora. "Non ha bombe Moura, solo un coltello (SOLO!!!). Un coltello contro i mitra".
I soldati israeliani le avevano intimato di fermarsi sparando in aria. Come potevano pensare che non fosse imbottita di esplosivo come tanti "suoi valorosi colleghi"?
3) "Le nostre donne, dice Zahira Kamal, sono impegnate nella lotta per l'emancipazione, soffrono come gli uomini e combattono come gli uomini". Perchè non dire UCCIDONO COME GLI UOMINI? Chi combatte si presuppone abbia di fronte un avversario agguerrito: una battaglia contro civili inermi è solo un atto di vigliaccheria. Null'altro.
Ancora una volta l'uomo mussulmano ha un potere immenso sulle donne: è solo immolandosi per una causa comune, nel sacrificio supremo della loro vita che trovano quel prestigio, quel decoro che altrimenti gli verrebbe negato.
Bisogna stare attenti ai messaggi fuorvianti ma espliciti contenuti in questo articolo.
" Sono donne coraggiose, valorose da rispettare che hanno scelto di sacrificare la loro vita in nome della libertà"
Manca solo un applauso finale.
Ciò che sgomenta è la totale assenza di parole di riprovazione, di condanna (quasi ad avvallare o, quanto meno giustificare, il loro operato) e nemmeno un pensiero di solidarietà rivolto alle vittime dei loro "atti di eroismo".
Una ragazza dell'Università Al Quds intervistata dice, a proposito di Wafa Idris: "Doveva soffrire di squilibri, io non lo farei.
E' solo un atto di terrorismo".


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