5/3/02 LA "PACE" DEI PALESTINESI
Intervista a Marwan Barghuti
Testata:
Data: 05/03/2002
Pagina: 11
Autore: DeGiovannangeli
Titolo: un articolo
I lettori de l'Unità sono abituati a leggere interviste ad esponenti del mondo palestinese, ma quella rilasciata da Marwan Barghuti a De Giovannangeli, apparsa il 5 marzo a pagina 11, supera le altre per l'asprezza nei toni e per la rabbia nei contenuti.

A questo proposito si possono evidenziare alcuni punti di riflessione.
1) "Vogliamo la pace.....Coloro che hanno agito contro le forze di occupazione non sono terroristi, ma dei combattenti per la libertà".
E' fazioso definire "combattenti per la libertà" coloro che compiono stragi di innocenti all'uscita da una sinagoga o in un locale pubblico: eppure il giornalista non pare troppo preoccupato sull'uso che viene fatto dei termini.
2) Constata poi, senza troppa indignazione, l'atteggiamento festoso dei palestinesi alla notizia dell'attacco al posto di blocco di Ofra.
Il giornalista non scrive, volutamente, che già dopo il terribile attentato alla sinagoga nel quartiere di Beit Israel che aveva provocato la morte di 10 persone, i palestinesi erano scesi in strada a ballare e festeggiare; un atteggiamento che rivela tutto l'odio che il popolo palestinese nutre verso gli ebrei ed il mondo occidentale (Non dimentichiamo che anche dopo gli attentati dell'11 settembre una folla festosa si era riversata per le strade gridando di gioia).
Dice Barghuti: "Non bisogna scandalizzarsi dinanzi a questi atteggiamenti!" Ha ragione !! Bisogna inorridire e condannarli senza mezzi termini; la gioia che scaturisce dalla morte di bambini ha in sè qualcosa di pericoloso, di criminale.
3) A questo proposito c'è una evidente dicotomia nell'atteggiamento del popolo palestinese e di quello israeliano che sfugge al giornalista. Quando mai gli israeliani hanno festeggiato di fronte alle "aggressioni" dell'esercito israeliano ?
Anzi, il mese scorso, dopo alcune incursioni in Cisgiordania, un gruppo di pacifisti israeliani si è recato alla residenza di Arafat per dimostrare solidarietà con il popolo palestinese e proporre il ritorno al tavolo delle trattative.
Mai visto palestinesi in corteo, con analoghe intenzioni, alla casa di Sharon!
4) "Sharon aveva promesso di sradicare con la forza nei primi tre mesi del suo governo la rivolta palestinese. Ciò che sta accadendo dimostra il contrario".
Non è esatto. Sharon aveva promesso di estirpare il terrorismo e, per raggiungere tale obiettivo, aveva sperato nella collaborazione (se non l'appoggio) di Arafat.
Quest'ultimo non solo non ha fatto nulla per eliminare le infrastrutture del terrore, per snidare i terroristi ovunque si trovassero (altrimenti non sarebbe stata necessaria l'incursione dell'esercito israeliano nei campi profughi di Jenin e Balata), ma in molte occasioni ha inneggiato alla guerra santa, fomentando così animi già predisposti all'odio.
Anche questa "sottigliezza" non viene colta .


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