7/3/02 UNA MUSICA PER LA PACE
musicista Barenboim che doveva esibirsi in un concerto a Ramallah
Testata:
Data: 07/03/2002
Pagina: 9
Autore: DeGiovannangeli
Titolo: L'esercito ferma Barenboim. Salta il concerto a Ramallah
Come è possibile riportare una notizia semplice come quella del musicista Barenboim che doveva esibirsi in un concerto a Ramallah e stravolgerne completamente i contenuti?
Sembrerebbe difficile, ma De Giovannangeli ci è riuscito.
In un trafiletto a pag. 9 de l'Unità di giovedì 7 marzo salta immediatamente all'occhio un titolo: "L'esercito ferma Barenboim. Salta il concerto a Ramallah".
Non è l'esercito che ha impedito al musicista di recarsi a Ramallah, ma il pericolo di attentati e violenze cui è sottoposto da troppi mesi il popolo israeliano.
In un clima di tensione e di terrore tali che anche sedersi in un bar a prendere un caffè, a festeggiare con gli amici è diventata un'impresa coraggiosa, a rischio della vita (vedi l'ultimo attentato in un ristorante di Tel Aviv di due giorni fa), non si può certo biasimare l'autorità israeliana se ha preferito pensare all'incolumità di un suo cittadino.
Leggendo l'articolo sembra quasi "colpa" dei cattivi israeliani se i poveri palestinesi (amanti delle arti e della musica) non hanno potuto ascoltare il concerto del grande Barenboim.
Non è così! Solo il timore di un ennesimo attentato è alla base di tale decisione.
Non dimentichiamo, anche se Barenboim crede ancora nella possibilità di riprendere una trattativa di pace con i palestinesi, i kamikaze non fanno distinzioni fra pacifisti e falchi. Quando compiono una strage colpiscono nel mucchio e poco importa se chi muore credeva ancora sinceramente di poter dialogare con loro: il fuoco dei loro Kalashniknov glielo ha impedito per sempre!!


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