11/3/02 QUELLE STRAGI SENZA IMMAGINI
Netanya, dove tre kamikaze palestinesi hanno aperto il fuoco in diversi punti della città
Testata:
Data: 10/03/2002
Pagina: 13
Autore: un giornalista
Titolo: Gerusalemme strage in un bar
Due gravi fatti di sangue hanno sconvolto ancora una volta il giorno di festa per gli ebrei.
Tutte le persone che lavorano, in qualunque parte del mondo vivano, aspirano ad arrivare al giorno di riposo, quando l'attività lavorativa cessa , lo spirito si ritempra dalle fatiche della settimana appena trascorsa, si pensa alla famiglia, al divertimento.
A tutti è riconosciuto questo diritto, tranne agli israeliani. Loro da alcuni mesi attendono il giorno di Shabbat con paura, con trepidazione.
Qualcuno morirà: ormai lo sanno.
Sperano solo non capiti ad un familiare, ad un amico.
Speranza vana per chi amava e conosceva le vittime dei due attentati di ieri sera.
Uno a Netanya, dove tre kamikaze palestinesi hanno aperto il fuoco in diversi punti della città e lungo la passeggiata sul lungomare. Il bilancio provvisorio è di quattro morti e 38 feriti, alcuni in gravissime condizioni.
L'altro attentato è proprio nel centro di Gerusalemme, al Caffè Moment.
Quando il kamikaze si è fatto esplodere il locale era affollato di giovani con un solo desiderio, lo stesso che accomuna i giovani di tutto il mondo: divertirsi, trascorrere alcune ore serene con gli amici.
La scena che si trovano di fronte i soccorritori è diventata tragicamente consueta: sangue dappertutto, brandelli di carne sparsi, un orrore senza fine: 11 morti e 35 feriti.

Di questo strazio, di queste scene raccapriccianti, terribili da vedere e impossibili da capire non c'è traccia nelle pagine de l'Unità del 10 marzo. Nessuna immagine a testimonianza del dolore, della sofferenza, della morte di questa gente.
A pagina 13 invece, dove il giornalista riporta la cronaca di questa giornata di sangue, sono riprodotte altre fotografie, veramente significative:
1) In alto un giovane palestinese fugge, sullo sfondo un carro armato israeliano sembra inseguirlo;
2) In basso sotto al titolo "Gerusalemme strage in un bar" appare l'immagine di un soldato israeliano con il mitra puntato;
3) A metà pagina una fotografia decisamente più grande, mostra un gruppo di palestinesi con le braccia alzate di fronte ad un soldato dell'esercito israeliano.
Probabilmente si tratta di alcuni dei palestinesi arrestati nei campi di Tulkarem e Nur Shams, nei quali è stato trovato un laboratorio utilizzato per la fabbricazione di missili Qassam 2.
Nessuna didascalia lo spiega.

Cosa c'entrano queste fotografie con la cronaca degli attentati di Netanya e Gerusalemme delle ultime ore? Mostrare le fotografie delle stragi avrebbe forse indotto i lettori a provare sentimenti di pietà verso quei poveri corpi straziati?
Le immagini sono uno strumento importante per veicolare emozioni e sentimenti e per catturare in modo subitaneo l'attenzione del lettore.
Riprodurre pertanto altre fotografie che nulla hanno a che vedere con gli episodi descritti nell'articolo è non solo fuorviante ma priva il lettore di quella trasparenza che un'informazione corretta deve fornire.


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