22/3/02 IL VERO VOLTO DELLA PACE
Due interviste: una con Avi Pazner, l'altra con Bassam Abu Sharif
Testata:
Data: 22/03/2002
Pagina: 15
Autore: un giornalista
Titolo: un articolo
Due interviste a confronto, a pagina 15 de l'Unità del 22 marzo, - una con Avi Pazner, Consigliere diplomatico di Sharon, l'altra con Bassam Abu Sharif, Consigliere politico di Arafat esprimono, meglio di qualsiasi commento, la tragica dicotomia che sta vivendo Israele da oltre 18 mesi: da un lato le offerte di pace, i tentativi sempre frustrati di riprendere il dialogo e, dall'altra, la risposta chiara ed inequivocabile del fronte palestinese.
Alcune rilessioni sulle domande che il giornalista rivolge agli intervistati e, soprattutto, su quelle che evita di porre possono chiarire meglio alcuni concetti.

Pazner: " Avevamo dimostrato la nostra disponibilità al dialogo ritirandoci dalle aree rioccupate nei Territori, avevamo allentato la pressione militare. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Attaccati su un autobus, massacrati davanti ad una pasticceria....Israele reagirà a questi ennesimi atti criminali"
Parole durissime - scrive De Giovannangeli.
Non sono affatto "parole durissime": sono semplicemente l'espressione più profonda del dolore e della disperazione che attanaglia da troppi mesi un cittadino israeliano che vede il suo popolo ogni giorno in pericolo di vita e con la consapevolezza che qualsiasi apertura viene ripagata con una nuova strage.

Dall'altra parte Abu Sharif dice: " Chi compie e organizza simili azioni fa il gioco dei falchi israeliani e provoca ulteriori sofferenze ad un popolo che da oltre 17 mesi sta subendo l'aggressione israeliana". Ma come, i kamikaze si fanno saltare in aria e il popolo PALESTINESE soffre? Il giornalista evita accuratamente di commentare una simile affermazione.
"Sarà nostro impegno arrestare i terroristi" - sostiene Abu Sharif. Dopo gli ultimi attentati, divenuti una tragica routine quotidiana, rivendicati sia dalle organizzazioni terroristiche dei Martiri di Al Aqsa, sia dai Tanzim, il gruppo armato di Al Fatah (entrambi vicini ad Arafat), l'impegno più volte assicurato, e sempre disatteso, di arrestare gli autori degli attentati appare quasi una beffa, oltre che un'utopia. "Quali sono i punti irrinunciabili da parte palestinese per giungere ad una tregua?"
Abu Sharif cita il piano Tenet che prevede il ritiro dell'esercito israeliano sulle linee antecedenti il settembre 2000 , la fine del blocco economico e militare dei territori. A Pasner non viene offerta la possibilità di rispondere alla stessa domanda, ma il piano Tenet prevede anche:
l'arresto dei terroristi;
la requisizione di armi illegali;
la chiusura delle fabbriche di armi;
la lotta al contrabbando di armi;
la fine della propaganda di odio antisraeliano
Se il conseguimento di questi obiettivi è ancora lontano, la responsabilità è solo dei palestinesi.
Israele ha fatto la sua parte, non potrà tollerare altro sangue. Spetta ora ad Arafat mostrare un concreto impegno per la pace.
Israele attende ma la sua pazienza non sarà infinita..


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