26/3/02 LA DECISIONE DI ARAFAT
Partecipazione o meno di Arafat al vertice arabo di Beirut
Testata:
Data: 25/03/2002
Pagina: 11
Autore: DeGiovannangeli
Titolo: un articolo

Tutti attendono la decisione di Sharon, il cattivo: consentirà ad Arafat "trattato come un ostaggio sotto occupazione e assedio" di partecipare al vertice arabo di Beirut?
Dalla lettura dell'articolo di De Giovannangeli apparso sull'Unità del 26 marzo, sembra che la decisione di lasciare partire il Raiss spetti esclusivamente al premier israeliano.
Ma Sharon non è un dittatore! La sua decisione sarà il risultato delle risoluzioni cui perverrà il Consiglio di Difesa del suo governo, il quale potrà autorizzare o meno la partenza di Arafat.
Scrive il giornalista: "Come in un estenuante gioco dell'oca, mentre nei Territori si continua a combattere e morire eccoci ritornati alla casella iniziale".
Il "ritorno alla casella iniziale" è un chiaro segno della non volontà di Arafat di assumere un impegno serio per la pace, del suo carattere ambiguo, infido che ha dimostrato in più di un'occasione e, anche in questo difficile momento, lo porta a tergiversare, a rinviare l'incontro con Zinni e la positiva conclusione della sua mediazione diplomatica.
Dopo un primo avvicinamento da parte di Israele alle posizioni dei palestinesi, la richiesta che proviene ora dal governo israeliano è perentoria ma legittima: la tragica escalation di attentati rende necessario che i palestinesi si pronuncino "in modo chiaro ed inequivocabile" sulla proposta di mediazione dell'inviato americano.
E' vero, il "cerino passa ora nelle mani dei palestinesi": vediamo se lo utilizzeranno per illuminare il Medio Oriente con un progetto di pace che assicuri una pacifica convivenza con il popolo israeliano oppure se sarà l'ennesima occasione per dare fuoco ad una miccia che non si è mai spenta completamente.


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