4/2/02 Eliminare Arafat: quel che appare e quello che non si di
La dichiarazione è di ben altro tenore
Testata:
Data: 01/02/2002
Pagina: 3
Autore: Camille Eid
Titolo: Mi pento di non aver ucciso Arafat nell'82
Su Avvenire del 1 febbraio a pag. 3 nell'articolo: "Mi pento di non aver ucciso Arafat nell'82" Camille Eid scrive che Sharon avrebbe fatto questa dichiarazione in un intervista ad un giornale Israeliano: il Maariv.
In realtà il testo della dichiarazione è di ben altro tenore.
Sharon, pur rammaricandosi di non aver potuto eliminare Arafat si dichiara disponibile a negoziare con i palestinesi la nascita di uno stato palestinese a condizione che i palestinesi cessino prima l'intifada e rinuncino una volta per tutte al terrorismo.
Questo è quanto ha dichiarato Sharon ed Eid ne riporta solo una parte.Un bell'esempio di correttezza professionale.



Invitiamo i lettori di informazione corretta.com a scrivere a Avvenire cliccando sulla e-mail qui di seguito. Si aprirà una finestra di posta elettronica già pronta per essere spedita. E'sufficiente scriversi il proprio parere.



Su La Stampa del 1 febbraio 2002 nell'articolo: "Sharon dovevamo eliminare Arafat nell'82" Aldo Baquis scrive: "Israele avrebbe dovuto eliminare Yasser Arafat nel 1982, in Libano. Lo afferma il premier Ariel Sharon in un intervista" e aggiunge "La nuova bordata di Sharon (che, secondo i giornalisti Israeliani, si riferisce al presidente palestinese come a "un cane obbligato a restare nella propria cuccia" cioè a Ramallah) ha accresciuto il senso di oltraggio dei dirigenti palestinesi".
Sharon ha detto anche di essere favorevole, purchè prima cessi la violenza contro Israele, a negoziare con i palestinesi (in cambio di alcune garanzie di sicurezza ad Israele) la nascita di uno stato palestinese.
Ma questo naturalmente Baquis lo mette in secondo piano nel suo articolo.
E come la mettiamo caro Baquis con la deontologia giornalistica secondo la quale i giornalisti in una zona di guerra hanno il dovere di riportare il parere di tutte le parti in conflitto?

Invitiamo i nostri lettori a scrivere a La Stampa, cliccando sulla e-mail che segue. Apparirà una lettera di posta elettronica. E'sufficiente scrivere il proprio commento e spedirla


lettere@lastampa.it








Sul Corriere della Sera del 1 febbraio a pag. 12 nell'articolo: "Sharon pentito: dovevo uccidere Arafat" Guido Olimpio scrive che: "il premier Israeliano ha rotto il silenzio: mi dispiace di non aver liquidato Yasser Arafat nell'estate dell'82 in Libano" e ancora: "L'autorevole settimanale Nouvel Observateur ha scritto che Israele sta per lanciare una massiccia operazione militare destinata a spazzare via quanto raggiunto con gli accordi di pace di Oslo (1993)".
Sharon in un intervista a Marriv pur dicendosi rammaricato per non aver potuto uccidere Arafat in Libano, ma si dichiara anche favorevole ad uno stato palestinese . Ma questo Olimpio non lo scrive.
Olimpio però continua imperterrito scrivendo: "Un alto funzionario del governo Israeliano ha rivelato che Israele non ha mai approvato formalmente il cosiddetto piano Mitchell, il pacchetto che prevede la fine dell'intifada e il congelamento delle colonie come primi passi di un processo politico".
Questo è falso, dal momento che il governo Sharon (ha differenza di Arafat) ha accettato il piano Mitchell in tutti i suoi aspetti e proprio poche settimane fa il portavoce del governo Avi Pazner ha dichiarato che in conformità con il piano Mitchell non verranno costruiti nuovi insediamenti.

Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com a scrivere al Corriere della Sera cliccando sulla e-mail qui sotto. Apparirà una lettera di posta elettronica già pronta. Sarà sufficiente scrivere il proprio parere e spedirla.


lettere@corriere.it








Su Il Messaggero del 1 febbraio a pag. 17 nell'articolo: "In Libano non ordinai di uccidere Arafat e in fondo mi dispiace" Eric Salerno scrive che Sharon si rammarica di non aver potuto uccidere Arafat nell'82 in Libano.
Tuttavia Salerno, come Baquis e Olimpio, ignora un' altra dichiarazione di Sharon e cioè la sua disponibilità alla costituzione di uno stato palestinese smilitarizzato previa fine dell'intifada palestinese e in cambio di forti garanzie di sicurezza ad Israele.


Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com a scrivere al Corriere della Sera cliccando sulla e-mail qui sotto. Apparirà una lettera di posta elettronica già pronta. Sarà sufficiente scrivere il proprio parere e spedirla.






lettere@avvenire.it prioritaria@ilmessaggero.it lettere@corriere.it lettere@lastampa.it