14/3/02 ERRORI O MALAFEDE?
non una sola parola per il terrorismo palestinese
Testata: Avvenire
Data: 13/03/2002
Pagina: 1
Autore: Luigi Geninazzi
Titolo: COL CUORE IN GOLA SOTTO IL TIRO DEI CECCHINI
Sei colonne per descrivere appassionatamente il terrore che l'esercito israeliano semina nei campi profughi, e non una sola parola per il terrorismo palestinese. E così abbiamo, in sequenza:
una colonna di fumo nero - sordi boati seguiti da colpi secchi in ripetizione - una guerra feroce e assurda - un enorme bulldozer - ferragliare dei blindati - la parola più giusta è terrore, quello che nel cuore della notte piomba sul campo profughi - carri armati Markava e blindati M-113, con la copertura degli elicotteri Apache seminano morte e distruzione. Poi iniziano i rastrellamenti casa per casa - ospedale circondato dai carri armati che impediscono l'afflusso di medici e infermieri - la poderosa macchina bellica di Tsahal - Ramallah stretta nella morsa dei carri armati.
E, in mezzo a tutto questo, una nota che, se non fosse per la drammaticità della situazione, avrebbe un sapore quasi comico:
Il danese Christian Jessen racconta inorridito che nella piazza centrale alcuni uomini armati, probabilmente appartenenti alle brigate al-Aqsa, hanno ucciso e appeso per i piedi un giovane accusato di collaborazionismo.
E' l'unica area non sottoposta al controllo delle truppe israeliane.


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