15/3/02 Trovato il colpevole: Sharon
Geninazzi ha sostituito Graziano Motta nelle cronache dal Medio Oriente
Testata: Avvenire
Data: 14/04/2002
Pagina: 1
Autore: Luigi Geninazzi
Titolo: SU RAMALLAH LABURISTI CONTRO SHARON
Ci sono bastati pochi giorni, da quando Geninazzi ha sostituito Graziano Motta nelle cronache dal Medio Oriente, per imparare a conoscere il suo stile: gli israeliani sono dei mostri spietati, i palestinesi non hanno colpe, non hanno torti, non commettono errori. Niente.
Oggi arriva il mediatore di pace americano ma la guerra scatenata da Israele contro i Territori palestinesi non si ferma. Ariel Sharon non ha alcuna intenzione d'interrompere la massiccia offensiva su Ramallah dove anche ieri si è continuato a sparare, a combattere e a morire.
Guerra scatenata, beninteso, senza una sola ragione al mondo.
Ma oggi il nostro è in vena di umorismo, e così ci racconta:

Lui pensa di vincerle (le eventuali elezioni) a man bassa dato che la maggioranza degli israeliani vuole sicurezza
(ma tu guarda che razza di pretese!)
e Sharon è disposto a far la guerra totale pur di (non) riuscire a garantirla ...

E visto che la battuta gli è venuta così bene, ci riprova subito dopo:

Già lo hanno lasciato due ministri d'estrema destra, leader del Blocco d'Unità nazionale che si sono dimessi dal governo per protestare contro la decisione del premier di andare al tavolo delle trattative anche in assenza dei famosi sette giorni di calma totale. Dev'essere stato un equivoco dato che Sharon interpreta la non necessità di una tregua di sette giorni a proprio favore, nel senso cioè di procedere con i raid aerei e le operazioni terrestri mentre si continua a parlare di possibili trattative.
Non abbiamo ancora riso abbstanza? Niente paura: ce n'è ancora!
L'operazione militare denominata "Presto a casa tua" (con il popolo palestinese fuori da casa sua) (...)
E naturalmente, per non rischiare di dimenticarci che quelli sono EBREI:
L'esercito con la stella di Davide
che dimostra davvero un raro sadismo:
Elicotteri Apache hanno colpito con i missili il campo profughi di Jabalya, proprio mentre erano in corso i funerali delle vittime dei giorni scorsi.



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