15/3/02 CIRIELLO: RISPETTARE LA MORTI
A proposito della morte di Ciriello
Testata: Avvenire
Data: 14/03/2002
Pagina: 1
Autore: Elio Maraone
Titolo: IL MONDO LACERA IL SILENZIO. BASTERA' PER SHARON?
A proposito della morte di Ciriello, Maraone scrive:
Confidiamo, chiediamo che i responsabili della morte di Ciriello siano individuati con una cura e una celerità maggiori di quelle dimostrate dai comandi israeliani in casi precedenti.

Forse si potrebbe suggerire ai comandi israeliani di prendere esempio da quelli palestinesi! E poco più avanti:
Purtroppo le notizie giunte in questi giorni da Ramallah alimentano il sospetto che i militari intendano intimidire chi vuole documentare la verità sul campo, o comunque vogliano rendere più difficile il già gravoso lavoro di testimonianza.
Maraone ha mai sentito parlare di quello che succede ai giornalisti che non si adeguano ai diktat palestinesi? Mai sentito parlare dei giornalisti minacciati di morte o riempiti di botte? Mai sentito parlare di Riccardo Cristiano? E se ai giornalisti viene impedito di documentare quello che fanno gli israeliani, da dove vengono tutte le notizie e le foto sulle "efferatezze" israeliane che riempiono i nostri giornali in questi giorni? E' forse un'ammissione che si tratta, almeno in parte di frutto di fantasia? In ogni caso una cosa è chiara: se gli israeliani cercano di impedire ai giornalisti di raggiungere le zone di combattimento, è per impedirgli di documentare; se li lasciano andare e poi restano uccisi, li hanno uccisi apposta per impedire loro di documentare. Colpevoli in ogni caso, come nei processi alle streghe.
Ci spiega poi che

è chiaro che Ciriello è vittima dell'inasprimento dello scontro deciso e propugnato dal premier Ariel Sharon, convinto che il pugno di ferro possa spegnere il fuoco del terrorismo, e ridurre i palestinesi a miti consigli. Ma nessuna azione militare può risolvere una crisi profonda, nemmeno ricorrendo a quelle maniere brutali che ripugnano alla maggior parte degli israeliani.
Come può sapere che non funziona, se non gli si dà il tempo di portarla a termine e verificarne gli effetti? Magari i palestinesi non si "ridurranno a miti consigli", ma con le armi sequestrate e centinaia di terroristi in galera, sicuramente non potranno far molto. E poi
ha scatenato sulla stessa Ramallah un'operazione di una vastità e di una violenza con pochi precedenti. Per trovarne di analoghe bisogna forse risalire alla sventurata campagna del Libano condotta proprio da Sharon una ventina d'anni fa. Simile nella violenza indiscriminata e nella mancanza di una strategia lungimirante, capace soltanto di accrescere l'odio dei palestinesi. Oggi sta accadendo quasi la stessa cosa, con la terribile novità dei terroristi suicidi, che si uccidono per uccidere e per gridare al mondo la propria disperazione.
E dunque il nostro Maraone è anche esperto di strategia, in grado di valutare le strategie altrui. Davvero ammirevole poi la sua cristiana comprensione per i poveri terroristi suicidi, che agiscono unicamente per disperazione, non certo per odio, oh no!
Formula infine

la speranza che vi sia un profondo ripensamento da parte del governo di Sharon, un ripensamento illuminato dal desiderio di giustizia
Ossia: speriamo che Sharon si decida una buona volta a smetterla di difendersi!
Da notare infine che in tutto l'articolo non c'è una sola parola sulle cause che hanno indotto Sharon a "scatenare un'operazione" ecc. ecc.


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