Negazionismo ieri e oggi
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2025/04/negationisme-dhier-et-daujourdhui-314134.html
Negli Stati Uniti, in Inghilterra e altrove, la gente era al corrente di ciò che accadeva nei campi di sterminio. Era stata addirittura sollevata l'ipotesi di bombardarli. Successivamente, i resoconti della liberazione dei campi vennero ampiamente diffusi. Eppure, ancora oggi, la realtà della Shoah viene regolarmente messa in discussione. Certamente, negare l'Olocausto è un reato nella maggior parte dei Paesi occidentali. Non è più possibile pubblicare testi che sostengono, come fece lo scrittore fascista Maurice Bardèche negli anni Cinquanta, che il genocidio è una “invenzione ebraica” per giustificare la creazione di Israele. O come questa affermazione nel 1978 di Louis Darquier de Pellepoix, uno degli organizzatori della retata del Vel'd'Hiv: ”Ad Auschwitz, venivano gassati solo i pidocchi.” Ma una parte della stampa araba continua a menzionare “il cosiddetto Olocausto.” Un'altra parte di questa stampa non esita a rimproverare Hitler per non aver completato l'opera. “Perché non clonare un nuovo Hitler?” suggerisce un giornalista del quotidiano in lingua inglese “Egyptian Gazette” nel 2001. I terroristi del 7 ottobre 2023 non hanno atteso il verdetto della storia e si sono preoccupati di filmarsi mentre commettevano delle atrocità: stupri, torture, omicidi. Sono stati loro stessi a diffondere le loro “imprese” vantandosi in tempo reale sui social network. Video tuttora accessibili. Se ne andarono portando con sé degli ostaggi, ma lasciandosi alle spalle uno spettacolo di devastazione, corpi carbonizzati o orribilmente mutilati e rari sopravvissuti che emergevano inebetiti dai rifugi in cui si erano riparati. Probabilmente non abbastanza per convincere coloro che sono accecati dall'odio verso gli ebrei e Israele. La soluzione? Non parlare di quello che è successo. Infatti, la questione viene ignorata alle Nazioni Unite, dove non è stata espressa alcuna condanna di Hamas. D'altro canto, è con grande entusiasmo che i media, seguendo l'esempio del Segretario generale delle Nazioni Unite, concentrano le critiche sullo Stato ebraico “colpevole di aver attaccato i poveri e indifesi abitanti di Gaza.” Accadrà di tutto: violazioni dei diritti dell’uomo, del diritto umanitario, apartheid (?), tentativi deliberati di far morire di fame la popolazione, massacri di donne e di bambini, i crimini del 7 ottobre, si continua a sostenere Hamas e non si è mai fatto il minimo sforzo per aiutare gli sfortunati ostaggi: e allora? Un papa era rimasto in silenzio durante la Seconda guerra mondiale, un altro ha scelto da quale parte stare: da quella dei piccoli palestinesi. Negli Stati Uniti, in Francia e altrove, gli studenti, il futuro del Paese, manifestano gridando “noi siamo tutti Hamas” e i loro slogan invocano la distruzione di Israele. In Australia, a febbraio il governo è stato costretto a promulgare una legge che vieta il saluto nazista e le espressioni di sostegno a Hitler. E ovunque gli attacchi antisemiti stanno aumentando. La storia è solo un eterno ricominciare da capo?