Trump sloggia Macron: non sei nel posto giusto
Cronaca di Giovanni Longoni
Testata: Libero
Data: 28/04/2025
Pagina: 2
Autore: Giovanni Longoni
Titolo: Trump sloggia Macron: «Non sei nel posto giusto» E Zelensky gli dà ragione

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 28/04/2025, a pag. 2, con il titolo "Trump sloggia Macron: «Non sei nel posto giusto» E Zelensky gli dà ragione", il commento di Giovanni Longoni.

Giovanni Longoni.
Giovanni Longoni

Trump allontana Macron prima di parlare a quattr'occhi con Zelensky. La scenetta, ormi oggetto di dibattito e di satira, è significativa per capire i rapporti di forza fra Usa ed Europa, anche nella trattativa per l'Ucraina. 

«Fatti più in là-a-a», cantavano le Sorelle Bandiera nel 1978; «tu la testa mi fai girar».
Fatti più in là Macron è, stringi stringi, il messaggio arrivato dritto sui denti al presidente francese da Donald Trump prima del faccia a faccia tra l’americano e l’ucraino Volodymyr Zelensky nella Basilica di San Pietro.
Secondo il tabloid britannico The Sun, che ha consultato l’esperta di lettura labiale Nicola Hickling, Trump ha chiesto all’inquilino dell’Eliseo, che provava a intrufolarsi, di lasciare perdere: «Non sei al posto giusto qui». Emmanuel, volenteroso o non, si è dovuto arrendere.

LA SCENETTA

Un video divulgato ieri pomeriggio dallo staff della Casa Bianca mostra Trump e Zelensky che, mentre si dirigono verso le sedie predisposte per loro da alcuni prelati e funzionari vaticani, vengono raggiunti da Starmer e Macron; quest’ultimo abbraccia il presidente ucraino. In quel momento Trump allunga le mani verso entrambi e li attira a sè. Poi si rivolge a Macron. «Non sei al posto giusto qui. Ho bisogno che tu mi faccia un favore, non devi essere qui», avrebbe detto il titolare della Casa Bianca a Macron mentre Zelensky annuiva in segno di approvazione. Vicino ai tre leader si vede anche un sacerdote che gira la testa di lato dopo aver sentito le parole di Trump.
Il Sun ha chiesto alla Hickling, una libera professionista della lettura labiale, di esaminare anche i filmati del successivo incontro tra Trump e Zelensky, durante il quale il presidente ucraino avrebbe detto: «Vorrei che lo facessi, ma non in questo modo», con Trump che avrebbe risposto: «È una strategia molto interessante. Hai delle rassicurazioni».
Una ricostruzione, fra l’altro, che collima con quella che i lettori di Libero hanno trovato già ieri nell’articolo di Giovanni Sallusti: Emmanuel ha provato a imbucarsi ed è stato respinto. Gentilmente ma con fermezza. È quindi ancora più ridicolo il tentativo messo in piedi da alcuni media nostrani e da alcuni politici dell’opposizione di vedere in quello che potrebbe essere per ora il faccia-a-faccia decisivo in vista della fine della guerra un insuccesso del governo italiano, perché Giorgia Meloni non sarebbe stata presente allo storico incontro. Ma la fotografia «in formato a quattro», cioè Donald, Volodymyr, Keir ed Emmanuel, è uno scatto che ritrae un attimo fuggente prima del vero “summit”.
Quello a due, senza l’intruso d’oltralpe.
Per mettere l’uno di fronte all’altro il presidente americano e quello ucraino dopo la triste scena del 28 febbraio scorso, hanno lavorato in molti.
«Abbiamo avuto il grande sostegno dalla Santa Sede», ha dichiarato all’ANSA l’ambasciatore ucraino in Vaticano, Andrii Yurash.
Dopo il funerale , Zelensky ha dichiarato: «Abbiamo discusso a lungo, a tu per tu. Speriamo che tutto ciò che abbiamo trattato porti dei risultati.
Vogliamo proteggere la vita della nostra gente». Il leader del Paese invaso dai russi ha spiegato cosa vuole: «Un cessate il fuoco completo e incondizionato. Una pace affidabile e duratura che impedisca lo scoppio di un'altra guerra. Un incontro altamente simbolico che potrebbe diventare storico se raggiungessimo risultati congiunti».
In seguito, Trump ha postato un post su Truth Social e ha attaccato Putin per averlo «sfruttato». Ha scritto: «Non c'era motivo per cui Putin avrebbe dovuto lanciare missili contro aree civili, città e paesi negli ultimi giorni. Mi fa pensare che forse non vuole fermare la guerra, mi sta solo prendendo in giro, e che bisogna affrontarlo diversamente, colpendo le banche o con le Sanzioni Secondarie? Troppe persone stanno morendo!!!».

GOP DIVISO

L’opinione pubblica americana resta contraria al proseguimento della guerra in Ucraina ed appoggia gli sforzi della Casa Bianca per arrivare a una ricomposizione. Da qui, però, ad amare la Russia ce ne corre.
Ad esempio, secondo un recente sondaggio di Fox News, l’emittente più vicina alle posizioni repubblicane, il 36% degli americani non approva l’operato del presidente Trump sulla Russia, e il 39% non approva la sua gestione dell’Ucraina. Gli elettori sono divisi anche sul da farsi in merito al sostegno degli Stati Uniti all'Ucraina nella sua lotta contro la Russia: 41% a favore della prosecuzione della linea Biden, 44% che chiede una deadline. E prima possibile.
Non a caso, la stessa FoxNews dava spazio ieri alle parole di John Kennedy (nessuna parentela con JFK); per il senatore repubblicano della Louisiana «Putin ha rinnegato ogni promessa fatta al presidente Trump. La sua ultima proposta è, beh, nulla. Vuole mantenere tutto il territorio che ha conquistato». La pazienza dei repubblicani americani non è infinita. E a farsi più in là potrebbe toccare allo “zar”.

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