Sandro Viola ha deciso di modificare la sua tattica
Testata: La Repubblica Data: 28/01/2002 Pagina: 1 Autore: Sandro Viola Titolo: Il fanatismo degli umiliati
Sandro Viola, con il suo articolo intitolato "Il fanatismo degli umiliati", conferma quanto già avevamo segnalato: che cioé egli ha deciso di modificare la sua tattica (la sua strategia rimane invariata...), perché i fatti lo costringono a riconoscere che quella precedente è troppo indecente e non può più essere giustificata. In altri termini, non potendo più riversare esplicitamente il suo veleno interiore su Israele, egli ora riconosce, bontà sua, che i palestinesi sono terroristi feroci, ma ne attribuisce la responsabilità ad Israele.Anzi, a Sharon, in una contrapposizione plateale fra un uomo ed un popolo.Sembra di essere nel Far West, in cui il malvagio, solitario ma cocciuto nella sua cieca e bieca sete di sangue, si trova di colpo a combattere a pistolettate contro tutto il villaggio dei buoni e coraggiosi. Il finale dei film western lo conosciamo: i buoni prevalgono, ed uccidono il malvagio.Musica trionfale da arrivano i nostri. The end. Vogliamo controllare insieme? La promessa di sicurezza, con cui Sharon ha vinto le elezioni contro Barak, costituisce "un caso di promesse elettorali non mantenute" senza precedenti "nella storia delle democrazie". Viola deve essere stato bocciato in storia, a scuola. Gli elettori "liquidarono" Barak, che aveva "negoziato sino all' ultimo". No, gli elettori scelsero Sharon perché alle offerte fatte da Barak a nome di Israele, che erano state anche la ragione della sua vittoria elettorale, Arafat a nome dei palestinesi rispose con la violenza di una intifada preparata e scatenata a freddo.E scelsero Sharon perché speravano che un militare geniale, che aveva da solo vinto la guerra del Kippur, potesse far tornare Arafat al tavolo dei negoziati che lui aveva appena rovesciato. Quel che succede è "la prova del fallimento della politica della pura rappresaglia", perché manca "lo spiraglio attraverso il quale riavviare il dialogo". No. La rappresaglia non è una linea politica scelta a priori, è una necessità dettata dall' esigenza sacrosanta di garantire ai propri cittadini il diritto di andare a fare la spesa. Eccoci: è "lo scontro tra umiliazione e onore", i palestinesi sono costretti da Sharon a "mostrare il loro orgoglio", è ancora "la spirale umiliazione-onore", i palestinesi vogliono solo dimostrare "che non sono una mandria rassegnata, ma un popolo che tiene alla propria dignità". Sharon contro i palestinesi, Sharon umilia il loro orgoglio, loro che non sono una mandria reagiscono (legittimamente, s' intende) per salvare il loro onore violato. Mi sembra che ce ne sia abbastanza per inserire Viola nella lista di quanti sostengono e giustificano il terrorismo! Israele non vuole imporre ai palestinesi, come scrive Viola, la scelta di chi deve guidare il loro popolo verso la creazione di uno stato. Israele cerca di salvarsi da un leader palestinese che ha scatenato, fomenta, sostiene il terrorismo a spese del proprio popolo e contro gli interessi vitali del proprio popolo ed a spese del proprio popolo.Israele cerca di far capire ai palestinesi che sono loro a doversi scegliere un leader diverso, non un terrorista inveterato bensì uno statista, un politico che ragioni con la testa e non con le bombe.Non ci sono due scorpioni in una bottiglia: Israele non vuole uccidere con il pungiglione avvelenato né Arafat, né tanto meno il popolo palestinese. E chi ha navigato un pò fra i siti internet ufficiali dell' Autorità Palestinese sa benissimo chi sta cercando di annientare col proprio veleno l' altro.