Orrore a Milano, la città presenta il libro del leader di Hamas
Cronaca di Libero
Testata: Libero
Data: 14/04/2025
Pagina: 4
Autore: Redazione di Libero
Titolo: Il libro del leader di Hamas presentato nel parco intitolato alla benefattrice ebrea

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 14/04/2025, a pag. 4, il commento "Il libro del leader di Hamas presentato nel parco intitolato alla benefattrice ebrea"

Il libro di Sinwar viene presentato, in pompa magna, a Milano. E, come un insulto alla memoria delle sue vittime, viene presentato a Villa Finzi, della famiglia ebraica Finzi Ottolenghi. Questo è il Comune di Milano, municipio 2, presieduto da Simone Locatelli.

Persino l’università La Sapienza di Roma aveva revocato l’autorizzazione. Ma non il municipio 2 del Comune di MIlano. E così il libro del sanguinario leader di Hamas, Yahya Sinwar, è stato presentato ieri pomeriggio al parco di Villa Finzi.
Con una macabra ironia: il volume dell’ideatore del massacro del 7 ottobre, l’uomo che ha concepito e attuato il giorno più nero di Israele e del popolo ebraico dopo gli orrori della Shoah, viene presentato nella villa appartenuta alla benefattrice di discendenza ebraica Fanny Finzi Ottolenghi, che all’inizio del ‘900 destinò il parco a scopi benefici, facendovi edificare una “casa-giardino” per i bambini di Gorla, e un rifugio per ragazzi disabili.
Il libro Le Spine e il Garofano, pubblicato da Editori della Luce, casa editoriale vicinissima al mondo islamico, ha trovato insomma accoglienza a Milano. Difficile credere che la presentazione sia avvenuta all’oscuro del presidente del Municipio 2, Simone Locatelli, e dell’assessore all’ecologia e responsabile del verde pubblico, Stefano Costa.
Insomma, non potevano non sapere. Soprattutto perché, per presentare un libro, per di più con contenuti politicamente sensibili come quello, serve un permesso firmato dal presidente del Municipio e il nulla osta della Questura.
La locandina poi dice tutto. In alto si legge: «Diamo la parola alla resistenza in Palestina attraverso uno dei suoi principali protagonisti». Ovvero tramite nientemeno che il sanguinario terrorista antisemita Sinwar. A fianco c’è pure una citazione del leader di Hamas. «Sono stato guidato dalla mia convinzione che la resistenza non sia solo una scelta ma un dovere» si legge nel volantino, «volevo che questa battaglia fosse una nuova pagina nel libro della lotta palestinese, dove tutte le fazioni si unissero e tutti si schierassero in un’unica trincea contro un nemico che non ha mai distinto tra un bambino e un anziano o tra una pietra e un albero».
Il libro, che Editori della Luce pubblica nella sua prima traduzione in una lingua occidentale, è stato scritto da Sinwar durante i suoi ventidue annidi prigionia nelle carceri israeliane.
Di certo, qualche indizio di una indulgenza del presidente del Municipio 2 e del suo assessore, per non dire affinità, con le posizioni delle frange estremiste del movimento pro-Pal viene dalle immagini della manifestazione andata in scena sabato per le strade di Milano.
Già perché tra i partecipanti al corteo, durante il quale si sono consumati violenti scontri contro le forze dell’ordine, c’era anche Stefano Costa. Di più: l’assessore ha pubblicato su Facebook diverse foto della manifestazione.
E ce n’è una particolarmente problematica, soprattutto per chi ricopre un ruolo pubblico. Perché Costa ha scattato di persona, e pubblicato, una foto con alcune donne che reggono uno striscione su cui campeggia, a fianco della scritta «Non finirò di amarti mai», il triangolo rosso simbolo di Hamas. Qualche spiegazione alla comunità che vuole rappresentare Costa la dovrà pur dare. Anche perché, siamo certi che saranno in parecchi a risentirsi per una così sfacciata vicinanza a un movimento terroristico.

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