La crescita dell’influenza globale della Russia 09/04/2025
Commento di Antonio Donno
Autore: Antonio Donno

La crescita dell’influenza globale della Russia 
Commento di Antonio Donno

Putin ha invaso l'Ucraina e dopo un primo anno di scalpore, la sta facendo franca. Trump non mostra alcun interesse nella difesa del paese aggredito e si va verso l'annessione di quattro regioni, più la Crimea. In compenso Trump vuole annettere la Groenlandia, anche con la forza, se lo ritiene necessario. Inizia una nuove epoca degli imperi militari.

La questione dell’Ucraina sta uscendo progressivamente dal campo di interesse della politica internazionale. Era prevedibile: benché il cuore politico dell’Europa sia sotto il tiro della politica internazionale di Putin, la reazione dell’Unione Europea, ma anche dei Paesi europei che non vi aderiscono sta scemando di intensità. La realtà è che l’Ucraina non fa parte né dell’Unione Europea, né della Nato. La Crimea, che faceva parte dell’Ucraina come Stato indipendente, è stato l’esempio della debolezza di un Paese che si pone fuori dalle alleanze internazionali e soprattutto dal circuito politico-strategico delle potenze europee democratiche. Nel 2014 la penisola è stata di fatto annessa alla Russia senza che la vicenda abbia suscitato alcuna reazione internazionale di qualche significato. Putin ha avuto la conferma che la sua politica espansiva dà i suoi frutti. Annessa la Crimea senza colpo ferire, il leader russo ha avuto la certezza di poter operare con successo nella più vasta area dell’Europa Orientale.

     Questi dati di fatto hanno dato a Putin la certezza di poter allargare le aspirazioni russe all’Ucraina. Così è avvenuto e, dopo alcuni mesi di discussioni con Trump e di contrasti con l’Unione Europea, oggi la questione dell’occupazione e dell’annessione delle regioni orientali dell’Ucraina (Lugansk, Donetzk, Zaporizhzhia, Kherson), nonostante la strenua difesa dell’esercito ucraino, sembra un dato di fatto. Più va avanti la guerra di logoramento in questi territori, maggiore è l’evidenza che quelle regioni saranno definitivamente inglobate nello Stato russo. Trump non ha alcun interesse a contrastare l’avanzata russa nelle regioni dell’Europa Orientale, purchè Putin non intralci il progetto del presidente americano di annettere la Groenlandia agli Stati Uniti. Tuttavia, le grandi risorse dell’immensa isola, che oggi fa parte della Danimarca, non possono non far gola anche a Putin, per quanto la Groenlandia sia connessa territorialmente al Canada, cioè all’America Settentrionale, dove la presenza degli Stati Uniti ha un’importanza fondamentale nel controllo strategico di un’immensa area che confina con l’Artide, le cui risorse sono considerate con grande attenzione da Stati Uniti e Russia.

      Gli interessi globali di Trump e di Putin hanno archiviato definitivamente la lunga stagione del rispetto delle reciproche posizioni nel sistema politico internazionale. Da qui è nata e si sta sviluppando una nuova fase della politica mondiale, nella quale gli interessi di Stati Uniti e Russia, pur evitando di incrociarsi conflittualmente, seguono la loro strada in una sorta di gara nel segno politico delle annessioni. La Russia ha annesso le regioni orientali dell’Ucraina e la Crimea, mentre gli Stati Uniti, come detto, puntano alla Groenlandia e alla ripresa del controllo del Canale di Panama, in cui è sempre più attiva la presenza politica della Cina, che vi sta sviluppando progetti di grande portata. In questa gara di controllo e di annessioni Mosca è in vantaggio rispetto a Washington, mentre, a sua volta, Pechino lavora silenziosamente in Africa e nel Sud-America. Il movimento strategico delle Grandi Potenze nel sistema internazionale caratterizzerà gli anni a venire, ma vi sono differenze di sostanza politica tra i tre Grandi.

     Russia e Cina sono potenze autocratiche, per molti versi plutocratiche, che non hanno avversari interni da sconfiggere politicamente attraverso il sistema democratico delle libere elezioni, mentre gli Stati Uniti sono una democrazia che deve la sua esistenza alla volontà popolare e al conflitto politico. L’idea di annessione presenta, perciò, differenze sostanziali nella strutturazione della politica internazionale dei Tre Grandi. Mentre nei lunghi anni del secondo dopoguerra Cina e Russia erano estremamente attente – soprattutto la Russia – a non infrangere la coesistenza con gli Stati Uniti agendo nella direzione di progetti annessionistici, in quanto gli Stati Uniti avrebbero contrastato, anche militarmente, queste azioni, oggi, al contrario, la presenza internazionale di Washington, per colpa di un presidente inetto come Trump, favorisce i piani di Putin, anche in senso annessionistico. Gli anni futuri – se gli Stati Uniti continueranno a non agire in campo internazionale, lasciando campo libero a Putin – segneranno il declino globale della potenza americana e la crescita dell’influenza politica e strategica della Russia.

Antonio Donno
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