Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 30/03/2025, a pag. 10 con il titolo "Senza Tregua" la cronaca di Giuseppe Agliastro.
Giuseppe Agliastro
Una palazzina vistosamente danneggiata, le finestre rotte, i balconi distrutti. E sotto un ammasso di schegge di vetro e calcinacci. Sono alcune delle terribili immagini che i giornali internazionali pubblicano da Dnipro, nel cuore dell’Ucraina martoriata dalla guerra. Una guerra che prosegue più cruenta che mai mentre la proposta di Kiev e Washington di una tregua “totale” di almeno 30 giorni giace ancora sulla scrivania di Putin, che per attuarla ha però avanzato tutta una serie di paletti. Le autorità locali accusano le truppe russe di aver lanciato più di 20 droni contro la città di Dnipro. E denunciano gravissimi danni, incendi nella notte in un hotel e in diverse abitazioni. Il bilancio ufficiale delle vittime al momento è di almeno quattro morti e 24 feriti, di cui tre in gravi condizioni. E il Comune ha indetto per oggi una giornata di lutto in memoria di chi ha perso la vita. Mentre si parla di tregue “totali” o “parziali”, i cannoni continuano a sparare. La gente continua a morire. Anzi, l’alto commissario Onu per i diritti umani denuncia che la situazione ultimamente è persino peggiorata. «I combattimenti in Ucraina si sono intensificati e stanno uccidendo e ferendo ancora più civili. I numeri delle vittime nei primi tre mesi di quest'anno sono più alti del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso», ha precisato Volker Turk secondo il Guardian. La guerra scatenata da Putin ha ucciso decine di migliaia di persone, e secondo le Nazioni Unite sono almeno 12.500 i civili che hanno perso la vita, tra cui 650 bambini. Per ora Mosca non mostra di voler fare alcun passo indietro sui territori ucraini occupati. E non pare esattamente un segnale di pace quello lanciato venerdì da Putin.«Ci sono ragioni per supporre che elimineremo» le forze ucraine, ha tuonato il padrone del Cremlino, sostenendo che le truppe russe detengano «l’iniziativa strategica lungo tutta la linea del fronte». La risposta di Zelensky non si è fatta attendere. «La Russia si sta prendendo gioco degli sforzi mondiali per la pace, prolungando la guerra e continuando a provocare morte perché non sente ancora alcuna pressione reale», ha dichiarato il presidente ucraino puntando il dito contro Putin ma probabilmente lanciando anche un messaggio a Washington, che con Trump alla Casa Bianca si è riavvicinata al Cremlino. Nei giorni scorsi, Zelensky ha accusato Putin di voler lanciare nuove offensive sulle regioni di Sumy, Kharkiv e Zaporizhzhia - nell’Est dell’Ucraina – per negoziare poi «da una posizione più forte». E di futuri possibili attacchi russi «su più direzioni» parlano anche “analisti e comandanti” citati dall’Associated Press. Si tratta però di notizie non confermabili, così come non sono al momento confermabili le voci riprese da alcuni blogger citati dalla Reuters di una presunta incursione ucraina nella regione russa di Belgorod. Anche a Kryvyi Rih, in Ucraina centro-meridionale, le autorità locali denunciano un nuovo raid: accusano l’esercito del Cremlino di aver attaccato la città con un missile balistico ferendo almeno otto civili e in un attacco con droni a Kharkiv si registrano un morto e una decina di feriti. Dall’altro lato del fronte, la Russia punta il dito contro i soldati ucraini accusandoli di aver colpito la rete elettrica della regione di Belgorod e di aver lasciato più di 9.000 persone senza elettricità. Mosca e Kiev praticamente ogni giorno si accusano l’un l’altra di violare l’intesa per fermare i raid contro le infrastrutture energetiche: un accordo che, se rispettato, potrebbe mettere fine ai bombardamenti delle truppe russe che in questi anni hanno martellato la rete elettrica ucraina lasciando la gente al buio e al gelo in pieno inverno. E interromperebbe anche i raid di droni ucraini contro le raffinerie russe. Dai recenti colloqui di Riad, dove i rappresentanti americani hanno incontrato separatamente quelli di Russia e Ucraina, è emersa anche un’altra intesa di massima: quella sulla sicurezza della navigazione sul Mar Nero. Ma anche qui la strada non appare priva di ostacoli. Per attuare l’accordo, Mosca chiede infatti la cancellazione di alcune sanzioni che le sono state inflitte per aver invaso l’Ucraina.
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