Israele allarga le operazioni in cerca di ostaggi
Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero
Data: 30/03/2025
Pagina: 11
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: Israele allarga le operazioni in cerca di ostaggi

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/03/2025, a pag. 11, con il titolo "Israele allarga le operazioni in cerca di ostaggi", la cronaca di Amedeo Ardenza.

Con la ripresa delle operazioni militari a Gaza, ricomincia anche la ricerca degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas. Soprattutto dopo che i terroristi hanno diffuso il video in cui umiliano l'ostaggio Elkana Bohbot, ancora in vita.

Riprende l’offensiva di terra delle Idf contro Hamas a Gaza: sabato sera le Idf hanno affermato di aver distrutto infrastrutture del gruppo del terrore ad al-Janina nei pressi di Rafah, mentre l’aviazione prendeva di mira alcuni obiettivi del Jihad islamico (Pij) quali depositi di armi e lanciarazzi in tutta la Striscia. Le Idf hanno reso noto che “numerosi terroristi responsabili di recenti attacchi con i mortai sono stati uccisi durante le incursioni”. Colpi di mortaio contro Israele erano stati esplosi ore prima da Khan Younis, nel sud della Striscia.
Nelle stesse ore Hamas rilanciava la guerra del terrorismo psicologico diffondendo un video in cui Elkana Bohbot, uno degli ostaggi nelle mani di Hamas ancora in vita, si rivolge al primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu. «Vi prego, salvatemi, voglio vedere mia moglie, mio figlio». Nel video Bohbot piange, si lacera le vesti, si butta in terra e chiede «perché avete liberato gli altri e noi no?». In Israele, intanto, si sono tenute nuove manifestazioni per chiedere al governo di «non bombardare gli ostaggi» ma di liberarli.
Qualche speranza in questo senso verrebbe da Hamas che proprio ieri ha rilanciato, dopo averlo bocciato alcune settimane fa, alcuni elementi del piano dell’inviato Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff per un prolungamento della tregua. Il gruppo del terrore sarebbe pronto a rilasciare cinque ostaggi in cambio di un cessate il fuoco di 50 giorni durante il quale le Idf dovrebbero tornare alle posizioni pre-conflitto – ossia ritirarsi da Gaza – e permettere la riapertura del valico di Rafah che collega Gaza all’Egitto.
Israele, che invece sta espandendo le proprie operazioni di terra e intende continuare a controllare cosa entra dall’Egitto nell’enclave palestinese, chiede che a tornare a casa siano dieci dei 24 ostaggi ritenuti ancora in vita.
Sabato una pattuglia francese dell'Unifil, la forza Onu di interposizione nel sud del Libano, ha affermato di aver subito il fuoco israeliano nei pressi di Rmeich, un villaggio libanese prossimo alla Linea Blu che separa il paese dei Cedri dallo stato ebraico. Secondo l’agenzia libanese Nna la pattuglia dell’Unifil è stata raggiunta dal fuoco «delle forze israeliane di occupazione mentre ispezionava un argine di terra costruito dal nemico nella zona».
La sparatoria non ha causato feriti tra le fila dell'Unifil, ha dichiarato il portavoce dei caschi blu Andrea Tenenti. «Non ci sono stati feriti e stiamo monitorando la situazione con l'esercito israeliano». L’incidente di Rmeich avviene 24 ore dopo la critica espressa dal presidente francese Emmanuel Macron nei confronti di Israele. In conferenza stampa congiunta dall’Eliseo con il suo omologo libanese Joseph Aoun alla sua prima uscita internazionale, Macron aveva bacchettato Israele per aver bombardato una palazzina nel sud di Beirut. «Azioni controproducenti», per Macron. «Un atto di aggressione» per Aoun che ha glissato sul doppio attacco missilistico partito in pochi giorni dal sud del Libano contro il nord di Israele in violazione della tregua del 27 novembre 2024 fra Hezbollah (la milizia libanese sostenuta dall’Iran) e le Israel Defense Forces (Idf).

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