Riprendiamo da LIBERO di oggi, 28/03/2025, a pag. 7, il commento "Missili degli Houthi nello spazio aereo di Gerusalemme"
«Questo è solo l’inizio» degli attacchi contro Israele. Il portavoce militare degli Huthi, Yahya Saree, rivendica la nuova raffica di attacchi dallo Yemen contro il principale aeroporto Israele, il Ben Gurion di Tel Aviv, e le navi militari americane che da quasi due anni pattugliano il Mar Rosso Canale di Suez per garantire il transito alle flotte commerciali.
Ieri due missili lanciati dai ribelli yemeniti sono stati intercettati prima che entrassero nello spazio aereo israeliano (grazie all’ombrello garantito dalle batterie Iron Dome), ma incrociando le rotte aeree commerciali degli aerei in avvicinamento con lo scalo israeliano.
Morale ieri mattina il volo Ita AZ806 (ex Alitalia, partito alle 9 da Fiumicino e diretto allo scalo di Tel Aviv) ha dovuto rimanere fuori area. Proprio a causa dei missili lanciati dalle batterie yemenite (fornite dall’Iran) l’Airbus A321 della compagnia italo-tedesca è stato tenuto a distanza di sicurezza. «Era infatti a poche decine di km dallo scalo» quando è stata comunicato l’allarme per i due missili lanciati contro Israele. Lo compagnia spiega che l’aeromobile è stato «costretto ad allontanarsi sul mare per l’arrivo di due missili dallo Yemen». E che il velivolo, dopo una breve attesa, «è atterrato in totale sicurezza alle 13,50 (ora locale) e non ci sono state conseguenze per i passeggeri e per l’equipaggio a bordo». «La Compagnia», assicura una nota, «continua a monitorare attentamente le evoluzioni geopolitiche nell’area mediorientale valutando i possibili impatti delle stesse sulle proprie operazioni».
Le forze armate israeliane (Idf) hanno intercettato i due missili uno a largo delle acque territoriali e l’altro sullo spazio aereo della Cisgiordania. E infatti alcuni detriti sono precipitati nell’area sotto controllo palestinese di Hebron.
Dopo l’allarme la normale attività dello scalo è ripresa. Non senza alcuni timori. I sindacati italiani di Ita (Filt Cgil, Uiltrasporti e Anpac) chiedono un incontro urgente ai vertici di Ita Airways e la «sospensione temporanea delle attività» su questa rotta.
La strategia dei ribelli Huthi è evidentemente tesa a mettere in difficoltà il traffico aereo civile israeliano. A inizio aprile, secondo i progetti anticipati nelle settimane scorse, lo scalo principale di Israele avrebbe dovuto affrontare importanti lavori di ampliamento e ristrutturazione. Con l’obiettivo migliorare l’efficienza operativa e rendere più fluido il transito passeggeri (tra i più rigidi in questioni di sicurezza), in un momento di crescita costante del traffico aereo. Il governo di Gerusalemme vorrebbe anche avviare i lavori per realizzare un secondo scalo internazionale (nel nord del Negev, preferendolo alla valle di Jezreel).
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