Riprendiamo da LIBERO di oggi, 28/03/2025, a pag. 7, il commento di Alessandro Gonzato intitolata: "Conte attacca gli ebrei «Dissociatevi da Israele» L’ira della comunità".
Alessandro Gonzato
Ci risiamo. Lo scorso autunno, in occasione della “Marcia per la pace”, ad Assisi, Giuseppe Conte aveva definito la strage del 7 ottobre «un odioso blitz». Quindi sgradevole, fastidioso, al limite detestabile, ecco, da non rifare. Centinaia di israeliani trucidati e rapiti: un odioso blitz. Lo Stato di Israele, invece, per il successore di Beppe Grillo, dopo un anno dalla carneficina stava commettendo un «cri-mi-ne di Stato», scandito bene come il «gra-tu-i-ta-men-te» riferito al “Superbonus” costato più di 150 miliardi allo Stato.
DITO PUNTATO
Ora il leader dei 5Stelle, in un video pubblicato sui social, ha attaccato la comunità ebraica. In che senso? Giudicate voi: «A Gaza stiamo assistendo a uno sterminio. Questa è una piaga che rimarrà nella storia della coscienza collettiva di Israele, si perché attenzione» - ecco l’affondo «è chiaro che si tratta di un governo criminale, però in questo momento lo dico a tutti gli amici ebrei: dovete assolutamente dissociarvi, perché il silenzio in questo caso diventa complicità. Proprio perché si dice che Israele sia un Paese democratico», ha incalzato il presidente dei 5Stelle, «allora l’opinione pubblica deve farsi sentire. (...) Questa è la differenza rispetto alle dittature: il governo italiano è vergognoso e vigliaccio su questo fronte (...). Il silenzio», ha ripetuto Conte riferendosi alla comunità ebraica, «è massima connivenza».
Le dichiarazioni hanno provocato una serie di dure reazioni. La prima è quella di Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato: «L’attacco di Conte agli ebrei, deliberato e articolato, è gravissimo. Nel video ha intimato a tutti gli ebrei: “Dovete assolutamente dissociarvi perché il silenzio qui diventa complicità”. Incolpare gli ebrei in generale, anzi ogni ebreo di quanto viene fatto dal governo israeliano», ha sottolineato Malan, «è palesemente un atto di razzismo, estremamente pericoloso di questi tempi. Ogni ebreo può diventare un bersaglio», ha ammonito il capogruppo di Fdi, «in quanto è, secondo il leader dei Cinquestelle, complice di un governo criminale e di sistematico sterminio, salvo prova contraria, che peraltro non si capisce come si debba esibire».
E ancora, il capogruppo di Fdi al Senato: «Il malintenzionato che vuole “fare giustizia” come fa a sapere se l’ebreo che si trova davanti o l’ebreo proprietario del negozio di cui pensa di dare fuoco si è dissociato: ci sarà bisogno di una stella gialla? La stessa definizione di antisemitismo, lodevolmente accettata dal governo Conte, dice che attribuire a tutti gli ebrei responsabilità per quanto altri ebrei fanno è antisemitismo. Peraltro», ha concluso Malan, «visto che la situazione di Gaza non è cosa di qualche giorno, ma va avanti da mesi, l’ex presidente del Consiglio ha in pratica detto che gli ebrei che per qualsiasi ragione non si siano dissociati sono già complici».
CONSEGUENZE
Le parole di Conte hanno dato il la alla replica di Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano: «Sono esterrefatto per ciò che ha detto Giuseppe Conte, che chiede agli italiani di religione ebraica di dissociarsi da Israele. Questa richiesta va rispedita al mittente perché razzista e anticostituzionale. Non si possono discriminare gli italiani sulla base della religione odi altro, e un docente universitario di diritto dovrebbe saperlo. Tanto più», è andato avanti Meghnagi, «a fronte di un aumento dell’antisemitismo del 400 per cento nel 2024, il fatto che un leader di partito arrivi a puntare il dito contro gli ebrei è gravissimo. Per questo mi permetto di fare appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché intervenga per segnare un limite alla polemica politica che deve essere quello della civiltà e della tolleranza verso le minoranze religiose e culturali del nostro Paese».
Maddalena Morgante, deputata di Fdi, ha parlato di «frasi pericolose»: «È evidente quali conseguenze possano palesarsi facendo passare il messaggio che ogni cittadino di religione ebraica è responsabile delle politiche del governo israeliano». Deciso anche l’intervento di Mariastella Gelmini (Noi Moderati): «È così che si rischia di amplificare l’antisemitismo. La piazza pacifista del 5 aprile convocata dai 5Stelle si trasformerà in un raduno antisemita?». Bordate pure dai renziani: «Pensare che gli ebrei siano una categoria», ha dichiarato Ivan Scalfarotto (Iv), «è antisemitismo».
Reazioni dem non pervenute: d’altronde continuano a strizzare l’occhio a un certo elettorato.
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