Lo sapevate? Succede solo in Israele 23/03/2025
Commento di Michelle Mazel
Autore: Michelle Mazel

Lo sapevate? Succede solo in Israele
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://www.dreuz.info/2025/03/uniquement-en-israel-312457.html

Tutti nei rifugi. Succede solo in Israele, unico paese che è continuamente minacciato dai bombardamenti, unico Stato ebraico e democratico circondato da dittature arabe e islamiche.

Israele è uno Stato ebraico. L'unico Stato ebraico, mentre esistono non meno di ventidue Paesi arabi. Ha offerto rifugio ai sopravvissuti alla Shoah e accoglie tutti gli ebrei che desiderano venire a vivere lì, per idealismo o per sfuggire alla persecuzione e all'antisemitismo. Lì si parla l'ebraico, la lingua della Bibbia, che gli israeliani di oggi riescono a leggere senza difficoltà, nonostante i suoi arcaismi. Israele è membro a pieno titolo delle Nazioni Unite dal 1949, ma molti Paesi si rifiutano ancora oggi di riconoscerne l'esistenza e alcuni, come l'Iran, si adoperano apertamente per la sua distruzione. Altri lo fanno in termini velati, invocando una “Palestina libera dal fiume - il Giordano - al mare - il Mediterraneo.”  Lo Stato ebraico, uscito vittorioso dall'attacco concertato di cinque Paesi arabi il giorno dopo la proclamazione della sua indipendenza, ha da allora vissuto rari momenti di pace. Gli attacchi terroristici non sono mai cessati. La sua decisiva vittoria nella Guerra dei Sei Giorni del 1967 non fu sufficiente a scoraggiare i suoi avversari, che riuscirono a sorprenderlo lanciando un'aggressione su larga scala durante le celebrazioni dello Yom Kippur nel 1973. Fu il fallimento di questo tentativo a portare l'Egitto, e in seguito la Giordania, a fare la pace con il loro vicino. Rimanevano l'Iran e i suoi satelliti, Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza, le milizie irachene, per non parlare della Siria sotto Assad padre e figlio. La loro arma preferita? Il missile. Durante la Guerra del Golfo, in cui Israele non era coinvolto, dei missili Scud caddero sullo Stato ebraico, costringendo i residenti a dotarsi di dispositivi di protezione, tra cui maschere, per proteggersi dall'uso di armi chimiche. Esistevano perfino incubatrici ad aria filtrata per i neonati. Era il 1991. Gli israeliani dovettero preparare una stanza che potessero sigillare ermeticamente per potervisi rifugiare. Da allora, la necessità di difendersi dalle minacce provenienti dal cielo ha creato una caratteristica esclusivamente israeliana: nei nuovi edifici, ogni appartamento deve essere dotato di una stanza con una persiana in acciaio e una porta blindata. In caso di allerta, il residente ha da uno a due minuti per correre al riparo lì. Non si tratta solo di protezione contro gli impatti diretti, ma anche contro parti di missili o razzi. Si consiglia di rimanere nella stanza per almeno dieci minuti dall'inizio dell'allerta. E che dire degli edifici più vecchi? In linea di principio, tutti hanno un riparo nel seminterrato. Non è sempre facile arrivare in tempo, soprattutto durante gli allarmi notturni. Tali rifugi si trovano in tutti gli edifici pubblici, nei centri commerciali e negli ospedali. Nelle zone di confine ci sono rifugi di cemento. Naturalmente ci sono persone che si fanno male nella corsa in preda al panico, e anziani che inciampano sulle scale. E il trauma dei bambini piccoli svegliati notte dopo notte dagli allarmi.

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Michelle Mazel