Putin sfrutta abilmente gli errori di Trump
Commento di Antonio Donno
Putin sta traendo vantaggio dalla debolezza di Trump. Il suo obiettivo è quello di tornare egemone sull'Europa orientale, mentre Trump si scontra inutilmente con una ben più solida Unione Europea occidentale.
Con il trascorrere dei giorni la diarchia Trump-Putin si rivela sempre più inconsistente sul piano politico. E tutto ciò a favore di Putin. In realtà, tale inconsistenza era già evidente dal momento dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, perché ai fatti concreti messi in campo da Putin nulla si opponeva da parte di Biden e ora, ancor più, di Trump, se non un puro atteggiamento di superiorità nei confronti dell’Unione Europea e di supposta parità con la politica del presidente russo. In realtà, i fatti stavano a dimostrare che Putin stava sviluppando una politica concreta nel cuore dell’Europa Orientale grazie alla decisione di invadere il territorio ucraino, mentre il presidente americano si limitava a dichiarare fallimentare la politica dell’Unione Europea nel tentativo di sostituirla con una presunta egemonia americana.
Ma i fatti stanno dimostrando una divario abissale tra i due programmi, per il fatto che Putin gioca in un’area dell’Europa Orientale caratterizzata da una realtà debole sul piano politico che si trascina come tale sin dalla fine del secondo conflitto mondiale, mentre Trump si scontra con una realtà politica – quella dell’Unione Europea – consolidata nel tempo e costituita da Paesi democratici consapevoli dell’importanza politica ed economica della loro unione cui è affidato lo sviluppo dell’economia e della solidità politica, come i fatti hanno dimostrato nel corso dei decenni. Infatti, l’avanzata militare della Russia di Putin nell’Europa Orientale, da una parte, e la presunzione di Trump di indebolire politicamente l’Unione Europea a vantaggio di un’impossibile egemonia americana nel Vecchio Continente, dall’altra, si dimostrano totalmente incomparabili sul piano di un reale esito favorevole. Dunque, Putin ha inserito la Russia nel territorio ucraino, pur con pesanti perdite di uomini, mentre Trump è alle prese con una realtà europea solida e consapevole del suo ruolo, anche se non sempre compatta nella risposta agli eventi che accadono.
Questa profonda disparità delle rispettive posizioni politiche ha indotto Trump a valutare in modo più realistico la realtà che si va configurando in Europa e che ha già – e avrà ancor di più – un riflesso
Molto importante nel sistema politico internazionale. Trump e i suoi più stretti collaboratori hanno preso coscienza che il vantaggio politico di Putin è ormai indiscutibile e che è indispensabile che Washington si muova di conseguenza. In sostanza, Putin oggi gode di ciò che Trump gli ha concesso ingenuamente, ritenendo che le relazioni russo-americane si potessero basare su una nuova realtà di coesistenza e di scambio politico negli affari internazionali. Ma i progetti di Putin sono di tutt’altra natura, perché si fondano su un nuovo espansionismo russo che riporti in auge le glorie e il prestigio dell’Unione Sovietica. Così, l’invasione delle regioni orientali dell’Ucraina – un tempo parte dell’Unione Sovietica, appunto – è la dimostrazione che Putin si muove sfruttando l’inerzia altrui.
A questo punto, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno preso atto di una realtà che si prospetta negativa perché tendente a modificare l’assetto politico europeo nel suo complesso. Di conseguenza, Trump ha minacciato Putin di mettere in atto “sanzioni devastanti”, oltre a quelle già in atto, se non dovesse fermare l’invasione dell’Ucraina e addivenire ad un accordo. Sia Trump, sia Putin si sono dichiarati “cautamente ottimisti” sulla soluzione del conflitto, anche se è evidente che, nel caso di un compromesso, Putin godrebbe di una posizione di privilegio sulla controparte. È del tutto evidente che Putin non accetterebbe mai una restituzione di territori ucraini conquistati a prezzo di notevoli perdite di uomini e mezzi: ne deriverebbe una perdita di credibilità e di prestigio sia nel fronte interno russo, sia soprattutto a livello internazionale.
La situazione, dunque, è in fase di stallo. Intanto, i russi ne approfittano per consolidare le conquiste territoriali e presentarsi ad un eventuale tavolo di trattative in una posizione di forza. L’esito di eventuali accordi non riporterà l’assetto territoriale alla situazione precedente – questo è ovvio – ma potrebbe riservare anche un atteggiamento russo contrario alla presenza di truppe europee all’interno dell’Ucraina per contrastare eventuali progressi dell’invasione russa. Putin, in definitiva, è in una posizione di notevole vantaggio. Trump ora sbraita contro Putin, minaccia sanzioni, ma è troppo tardi.
Antonio Donno