La crisi dell’Unione Europea
Commento di Antonio Donno
Testata: Informazione Corretta
Data: 10/03/2025
Pagina: 1
Autore: Antonio Donno
Titolo: La crisi dell’Unione Europea

La crisi dell’Unione Europea
Commento di Antonio Donno

Trump considera l'Ue e la Nato come reliquie del passato di cui ci si deve disfare. Sono un ostacolo al suo progetto di nuove relazioni con la Russia. L'Ue, con gli Usa contro, è profondamente in crisi.

Quando, nel 2024, Donald Trump è tornato alla Casa Bianca per il suo secondo mandato presidenziale, molti commentatori ritennero che il nuovo presidente avrebbe inaugurato una politica di neoisolazionismo per il proprio Paese. Nulla di tutto ciò si è avverato. Al contrario, i fatti che seguirono alla sua elezione hanno dimostrato e dimostrano tutto il contrario. L’Europa non è al centro degli interessi di Trump, a differenza di quanto è avvenuto nel secondo dopoguerra, quando gli Stati Uniti si impegnarono assiduamente a mantenere un ruolo centrale nel Vecchio Continente. Ma erano gli anni della guerra fredda e, dopo il crollo dell’Unione Sovietica, seguirono anni nei quali, pur restando gli Stati Uniti la potenza egemone nel sistema politico globale, essi dovettero affrontare un progressivo allontanamento europeo dal “condizionamento” americano, grazie alla robusta crescita economica dei Paesi dell’Europa Occidentale. Questo distacco è rimasto inalterato sino ai nostri giorni.

     Perché il presidente americano Trump ritiene la Nato un esito politico-militare che ha fatto il suo tempo? Più volte ha dichiarato l’intenzione americana di uscire dall’organizzazione; se ciò dovesse avvenire, la Nato non avrebbe più alcun significato e la sua funzione decadrebbe rapidamente di fronte al progetto di Putin di portare la Russia a ricoprire un ruolo sempre più centrale negli affari europei. In sostanza, il piano di Trump sarebbe quello di sostituire la Nato con una presenza americana di grande peso nel contesto europeo e di fronteggiare, così, il progetto di Putin di portare la Russia a ricoprire una posizione di rilievo in Europa. Di conseguenza, l’Unione Europea perderebbe rapidamente la sua funzione di coagulo e difesa degli interessi politici dei Paesi che vi aderiscono di fronte al prevalere di una realtà caratterizzata da una nuova centralità degli Stati Uniti nel contesto europeo. Il disegno di Trump, dunque, è di contrastare l’avanzata politica della Russia in Europa, opponendole un eguale comportamento degli Stati Uniti. Tutto ciò senza addivenire ad uno scontro militare con Mosca.

     In questo progetto americano l’Unione Europea è assente. Trump, di fatto, ha sospeso qualsiasi confronto diplomatico con l’Unione Europea, né tantomeno quest’ultima sembra in grado di aprire un dialogo con Washington per chiarire le reciproche posizioni. Benché l’Unione Europea abbia più volte dichiarato di voler garantire la sicurezza dell’Ucraina in conseguenza di un’eventuale pace, non si può dimenticare che Kiev non è ancora membro dell’Unione Europea e il suo ingresso è un risultato che comporta un lungo iter diplomatico. Quindi, l’UE potrebbe fornire il necessario sostegno all’Ucraina soltanto dopo la sua ammissione nell’organizzazione. Trump è ben consapevole della debolezza attuale dell’Unione Europea e considera il Vecchio Continente un contesto politico nel quale si fronteggiano esclusivamente gli Stati Uniti e la Russia. La Nato è fuori dai giochi. Di fatto,

     Trump considera l’Unione Europea come un fastidioso impedimento nelle relazioni esclusive tra Washington e Mosca e da qui scaturisce l’atteggiamento di superiorità del presidente americano verso l’alleato europeo dei tempi della guerra fredda.

     L’Unione Europea, tra l’altro, ci mette del suo. Essa rappresenta ormai un fattore politico di secondo piano tra le due potenze, dal momento che ha assistito passivamente al consolidarsi della diarchia Stati Uniti-Russia sullo scenario internazionale. Sta emergendo una crisi di fiducia tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, il che rafforza la posizione politica di Putin all’interno del contesto europeo, in modo particolare, per ora, sul problema dell’Ucraina, per il quale Trump mantiene una posizione di indifferente distanza. E lo fa al fine di irrobustire il rapporto con Putin, il quale, da parte sua, approfitta della mano tesa del presidente americano per allargare l’influenza russa nell’Europa Orientale e nella Penisola Balcanica, un tempo immensi territori sotto l’egemonia dell’Unione Sovietica. Putin vuole rinnovare tale egemonia, perché si sente erede della potenza politica sovietica degli anni della guerra fredda. A Trump sfugge il disegno di Putin. Gli Stati Uniti se ne pentiranno in futuro.

Antonio Donno
Antonio Donno

takinut3@gmail.com