Ucraina, senza gli aiuti americani Putin ne approfitta
Analisi di Lorenzo Cremonesi
Testata: Corriere della Sera
Data: 09/03/2025
Pagina: 3
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: Mosca adesso controlla un quinto del territorio. E senza intelligence Usa, l’Armata martella dal cielo

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 09/03/2025, a pag. 3, con il titolo "Mosca adesso controlla un quinto del territorio. E senza intelligence Usa, l’Armata martella dal cielo" la cronaca di Lorenzo Cremonesi.

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Lorenzo Cremonesi

Grazie a Trump, i russi bombardano impunemente l'Ucraina. Gli Usa non forniscono più la copertura di intelligence, quindi per l'Armata è più facile colpire dal cielo, senza che aerei e missili vengano avvistati e colpiti per tempo. Trump, dai i numeri?

Il blocco degli aiuti militari americani voluto da Donald Trump sta creando una profonda crisi morale e materiale nel fronte ucraino. I russi attaccano, approfittano della carenza di missili antiaerei e munizioni nel campo avversario e soprattutto adesso sanno che gli ucraini sono più «ciechi»: la mancanza delle vitali informazioni fornite dall’intelligence americana offre un forte vantaggio a Mosca. Al momento, lo stato maggiore ucraino cerca di sopperire alla mancanza ricorrendo a quelle europee, specie da Francia, Germania e Gran Bretagna, ma a Kiev nessuno nasconde che la situazione sul terreno sta diventando molto difficile. Gli scontri più gravi avvengono oggi nella regione russa di Kursk, dove gli ucraini sembrano alla vigilia di una generale ritirata dalla zona occupata lo scorso agosto, e nel Donbass conteso sin dal 2014.

Per comprendere la gravità del quadro è utile ricordare gli eventi degli ultimi anni. Nel 2014 la Russia ha invaso la Crimea e fomentato una rivolta armata di separatisti nel Donbass che nel 2020 gli garantiva il controllo di circa il 10 per cento del territorio ucraino così come definito al momento della sua indipendenza dall’ex Unione Sovietica nel 1991. La drammatica invasione ordinata da Putin il 24 febbraio 2022 permise ai russi di occupare oltre il 30 per cento del Paese: per un attimo a marzo sembrava potessero prendere la stessa Kiev. Ma gli ucraini reagirono con coraggio e determinazione generosa: già ai primi di aprile erano stati in grado di respingere l’assedio attorno alla capitale. Poi la zona occupata si ridusse all’attuale circa 20 per cento grazie alla controffensiva ucraina nell’autunno 2022, che permise di liberare la regione di Kharkiv sino al Lugansk settentrionale, oltre alla zona di Kherson e ampie aree sul fronte di Zaporizhzhia.

Nel frattempo, circa 8,2 milioni di cittadini ucraini scappavano all’estero e altri 8 diventavano sfollati interni. Il Paese contava circa 41 milioni di abitanti prima della guerra, oggi sono attorno a 25. Il prodotto nazionale lordo annuale è sceso a circa la metà, il Paese è scosso da una grave crisi economica alimentata dalla mancanza di mano d’opera: l’esercito impiega oltre un milione di uomini i cui costi sono a malapena coperti dai prestiti degli alleati, specie europei. Difficile invece stimare con precisione i numeri dei morti e feriti. La valutazione più credibile si aggira sui 100.000-150.000 soldati morti dal febbraio 2022. Gli esperti occidentali di cose militari parlano di oltre 700.000 caduti russi, con una media attuale di circa 1.000 al giorno, ma sono numeri che nessuno può verificare e manipolabili dalla propaganda. Non è affatto escluso che le cifre russe siano in verità relativamente più basse, forse appena più del doppio di quelle ucraine.

Le cronache dai campi di battaglia continuano a indicare il saliente di Pokrovsk, nel Donetsk, come uno dei più sanguinosi, dove però gli ucraini, dopo le continue e lente ritirate da oltre un anno a questa parte, negli ultimi giorni hanno guadagnato alcune posizioni. Lo stato maggiore di Kiev ammette di essere a corto di soldati e cerca di sopperire ricorrendo massicciamente all’utilizzo di droni di ogni tipo. Nella vicina zona di Kurakhove i russi sostengono di avere occupato il villaggio di Andriivka. Più a Nord, nel settore di Kupiansk, le battaglie da settimane si svolgono per il controllo di poche centinaia di metri. Ma gli ucraini stanno perdendo a Kursk. Tra il 6 e 10 agosto 2024 erano riusciti a occupare circa 1.300 chilometri quadrati di territorio russo che Volodymyr Zelensky voleva scambiare al momento dei negoziati per avere indietro parte del Donbass. Ma oggi i suoi uomini controllano ormai meno di 400 chilometri quadrati.

 

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